Sono già passati tre anni dal terremoto aquilano e oggi è giusto ricordare. A maggior ragione per un friulano come me, che ha vissuto il sisma nei racconti di nonni e genitori. Di cose da dire ce ne sarebbero indubbiamente moltissime, di congetture e accuse se ne sono fatte altrettante, ma a parer mio in questi momenti l’unica cosa da “fare” è portare rispetto per i morti e silenziosamente ricordarli. Bisogna ricordare le 309 vittime che hanno perso la vita, in una tragedia così dura da accettare. Tra di loro poi, per noi che parliamo (o proviamo a farlo) di rugby, è doveroso spendere un pensiero per Lorenzo “Ciccio” Sebastiani, un giovane rugbista caduto tragicamente durante quella notte. Personalmente non ho avuto la fortuna di conoscerlo su un campo da gioco, ma un pensiero è doveroso: io non sono una persona che immagina la vita dopo la morte, ma in questo caso farò un’eccezione e mi affiderò alle parole di Angelo Libani: « Il rugby, finchè ce la fai lo giochi, finchè vivi lo ricordi» e in questo caso noi giochiamo, viviamo e ti ricordiamo. Ciao Ciccio.
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