Pubblico, in ritardo, un bellissimo documento, che rappresenta in pieno i valori del rugby e della famiglia che Npr si propone di diffondere.

Di “L’orgogliosa famiglia di Paolo Mariani”

Non è facile smettere di pensare al 6 aprile, giorno che ha segnato la  vita di tutti gli aquilani ormai da tre anni.
Nella mia famiglia, però, c’è voglia di guardare avanti e dopo il 6 aprile viene il 9 aprile, data questa che per molti è insignificante, ma non per me perché è un giorno da festeggiare.

Il 9 aprile è il compleanno di mio padre Mariani Paolo Pasquale, nato ad Avezzano, in provincia de L’Aquila, 62 anni fa. Un vero “lupo marsicano”, un vero abruzzese dalla tempra rude e forte. Lo hanno accolto bene a L’Aquila perché non potevano fare altrimenti, non si può fare gli schizzinosi con un giocatore di rugby come lui.
Quanto tempo ho passato con lui davanti ad una partita di rugby? Di certo per me troppo poco. L’ultima partita vista insieme è stata Italia-Scozia, per il 6 Nazioni, in uno Stadio Olimpico pieno. Chi lo avrebbe mai detto, qualche tempo fa, che saremmo riusciti a riempire l’Olimpico? Deve essere stato il pensiero di tutti i rugbisti di vecchia data. Lo ha pensato e me lo ha detto anche papà. Abbiamo guardato la partita, l’abbiamo commentata, abbiamo tifato ed abbiamo gioito perché, lo dico con orgoglio, abbiamo vinto.

Lo so che è fuori luogo in una partita di rugby perché, come dice un motto dell’Avezzano Rugby: “uno nel rugby è nessuno”, ma questo è quello che ho pensato: “Abbiamo vinto, bravo Venditti che ci ha regalato la meta”. La meta di Venditti ci ha resi doppiamente orgogliosi perché questa giovane promessa è il primo tesserato dell’Avezzano Rugby in Nazionale. Non può non farci enormemente piacere, ma, da brava figlia, non posso dimenticare che Venditti NON è il primo avezzanese in Nazionale perché ad aprirgli la strada è stato papà.
Le mie considerazioni però sono andate oltre: papà non è solo il primo marsicano ad essere andato in Nazionale. La sua passione è così grande che ha contagiato molti, addirittura portandoli a fondare, insieme a lui, l’Avezzano Rugby che è proprio la società che per prima ha tesserato Venditti, autore della meta nella partita con la Scozia.

Concedetemi quindi di dire che se abbiamo vinto questa importante partita del 6 Nazioni è anche grazie a lui, a mio padre, il cui sguardo trasmette voglia di rincorrere una palla ovale, di guadagnarti il suo possesso, di giocare.
Se potessi fargli un regalo, sono sicura che il più apprezzato sarebbe un’altra partita. Come vorrei essere in grado di giocare come sua avversaria, ma non lo sarò mai, perciò mi limito a fargli gli auguri sperando che il rimbalzo fortunato della palla che ha fatto scegliere lui come mio padre, sia considerato fortunato anche da lui.

Ti vogliamo bene papà.
La tua Famiglia

In foto Paolo e Flavia Mariani