«Un pareggio per la 16 e una vittoria per la 20: finisce così il campionato delle Under biancazzurre»

Le giovanili biancazzurre hanno disputato, domenica 18 marzo, allo Sperone di Messina, l’ultima partita del campionato 2011/2012.
Sono state due belle partite, giocate in modo diverso dalle due Under iblee, ma contraddistinte entrambe da tanta stanchezza e da un caldo inopportuno in un campo “sterile”, duro ed assolato.
Una partita in chiaroscuro per l’Under 16, andata in vantaggio dopo solo cinque minuti gioco, con una meta segnata da Ernesto Vindigni, trasformata da Ottavio Modica.
Con una brillante prestazione Ernesto Vindigni è stato protagonista in campo fino a quando, al venticinquesimo, un infortunio non lo ha costretto ad uscire.
Forti del vantaggio e delle proprie capacità, i ragusani hanno tenuto il possesso palla, costruendo e macinando bel gioco.
Al quindicesimo il gioco alla mano con avanzamento porta Alessandro Cappa a schiacciare il pallone oltre la linea di meta, questa volta non trasformata, a causa della distanza.
La sicurezza che a volte deriva dal vantaggio fa però abbassare la guardia dei ragusani, mentre il Messina non resta a guardare e reagisce con una azione d’effetto.
Si gioca nella metà campo messinese, a pochi metri dalla loro linea di meta. Il Padua è all’attacco, bravo il giocatore avversario che intercetta la palla e parte per una galoppata che lo porta a segnare. I ragusani, colti di sorpresa dalla repentinità dell’azione, non riescono a placcarlo.
La meta non viene trasformata, il punteggio è 12 a 5.
Il Padua reagisce portando immediatamente il gioco nell’area avversaria. Durante tale fase di attacco, Ernesto Vindigni viene pesantemente colpito al naso da una ginocchiata. Il gioco si ferma. Questi sono i momenti peggiori per chi è in campo e per chi assiste, l’incertezza della gravità dell’infortunio crea ansia, un senso d’impotenza e scoramento.
L’atleta esce dal campo, sostituito da Giulio Avveduto.
L’episodio lascia i ragusani amareggiati, preoccupati e distratti, ed ancora una volta il Messina ne approfitta andando a meta, trasformata.
Il primo tempo finisce 12 a 12, tutto da rifare.
Ricominciare dallo zero a zero è faticoso e difficile.
Sono i messinesi i più pronti nelle azioni realizzando, nell’arco di quindici minuti, due mete, entrambe trasformate. Tra le file del Padua c’è smarrimento. Si effettua un cambio: esce Vincenzo Cafiso per Daniele Occhipinti.
La mischia paduina fa partire un carrettino dalla linea dei ventidue  avversari, trascinando i difensori avversari e segnando. L’arbitro fischia per fermare l’azione e assegnare la palla al Padua, ma non per concedere la meta.
La realizzazione c’era, chiara e palese, ma nel rugby, si sa, la decisione “del signore col fischietto”, contrariamente ad altri sport di squadra, “è verbo”.
I ragusani non si fermano, ricostruiscono l’azione di avanzamento e Marco Giallongo realizza, mentre Ottavio Modica trasforma. 19 a 26.
Il Padua ci vuol credere, i giochi sono ancora aperti  e con grinta e caparbietà continua a spingere, placcare, avanzare.
Ottavio Modica e Gianluca Tirone realizzano (solo una trasformata), 31 a 26.
Si è trattato di capovolgimento veramente straordinario, ma quando si fa tanto in così poco tempo, la soglia dell’attenzione scende visibilmente.
Allo scadere arriva ancora una meta ragusana, quella del pareggio, che però non viene trasformata, non consentendo, così, il sorpasso agli iblei, che lasciano il campo con l’amaro in bocca ai ragusani.
L’Under 16 meritava appieno la vittoria, ma non sempre le cose vanno per il giusto verso. Bravo il Messina che è stato insuperabile nell’arte “dell’approfittare”.
Man of the match Albert Di Grandi, un lottatore tenace e testardo, in questa e in tutte le altre partite del campionato, “un silente” che fa una grande differenza nel pacchetto di mischia.
Hanno giocato quest’ultima partita: Matteo Accetta, Giulio Avveduto, Clyde Argintieri, Ernesto Vindigni, Alessandro Cappa, Gioele Distefano, Matteo Firrito, Marco Giallongo, Aldo Incarbone, Giuseppe La Rosa, Ciccio Lo Presti, Ottavio Modica, Daniele Occhipinti, Damiano Spataro, Gianluca Tirone, Giovannino Tribastone.
L’inizio della partita delle Under  20 è andata esattamente all’opposto rispetto alla Sedici, in quanto per primi i messinesi hanno messo un’ipoteca sul risultato con una meta (non trasformata), dopo cinque minuti dal fischio d’inizio.
Durante i quindici minuti successivi il Padua ha attaccato e cercato di costruire azioni positive, dominando il gioco, ma scontrandosi con un avversario che aveva tanta voglia di vincere.
Al ventesimo Giulio Battaglia “rompe l’incantesimo” segnando la tanto attesa meta (non trasformata), seguito poco dopo da Marco Muccio (anche questa non trasformata).
Al trentunesimo il Marco Marlin dà vita ad una delle sue rinomate galoppate, partendo dalla prossimità dei propri ventidue, ma compie l’errore di “non schiacciare” la palla e l’arbitro, giustamente, non concede. Il primo tempo finisce sul punteggio di 10 a 5.
Il Padua vuol chiudere in bellezza un campionato portato avanti con tanto lavoro e sacrificio, e per questo, nel secondo tempo, mette in pratica tutto ciò che ha imparato in mesi allenamento.
Pochi minuti dopo l’inizio l’arbitro manda per proteste un giocatore messinese sotto l’acca.
Ad approfittarne sono i ragusani, anche se, come poi ampiamente dimostrato, non avrebbero avuto bisogno della superiorità numerica per realizzare. Giorgio Criscione va a meta, Giulio Battaglia trasforma.
Un  errore della difesa paduina permette al Messina di accorciare le distanze (meta non trasformata), ma questo sarà l’ultimo errore dei ragusani.
Nonostante il cartellino giallo toccato ad Andrea Giufrè per doppio fallo e la meta del Messina (trasformata) arrivata al quindicesimo, “ i novellini” non demordono e continuano a giocare, a costruire le azione che li porteranno alla vittoria.
In questa fase Vittorio Novello si ritrova a rivestire ruoli a lui inusuali, ma con la capacità di chi conosce bene il gioco, dando positiva dimostrazione della propria ecletticità.                  
Marco Marlin realizza una doppietta (una sola di esse viene trasformata), ed il Padua diventa inarrestabile.
La mischia paduina dà dimostrazione della propria forza, trascinando, letteralmente, gli avversari da una parte all’altra del campo, la difesa avanza facendo capire chiaramente che la partita si è oramai tinta di azzurro.
A dieci minuti dalla fine tocca a Davide Bennardo “stare a guardare sotto i pali”, per aver spinto prima in mischia. In campo si contano quattordici azzurri, ma Giovanni Campo è oramai allo stremo delle proprie forze, essendo da tempo molto dolorante per aver ricevuto un forte colpo allo sterno (nulla si può più chiedere a questo atleta che ha generosamente stretto i denti fino alla fine), e per il Padua è come giocare in tredici.
Ciò nonostante si continua a costruire e a travolgere gli avversari. Per i messinesi il fischio finale arriva come manna dal cielo.
L’Under 20 chiude così in bellezza il proprio campionato; un po’ più di presenza e costanza tra le proprie file, li avrebbe portati al gradino più alto della classifica.
Ci piace pensare che questi ragazzi abbiano “imparato l’arte” e la “abbiano messa da parte”…
“Menzione speciale” per Paride Vona che, come sempre, non ha smesso un attimo di dare il massimo.
“Menzione  particolare” per Alessio Distefano, dimostrazione di come il rugby faccia crescere e modificare chi lo pratica.
Man of the match Ottavio Novello, “per aver vestito i propri e gli altrui panni”.
Hanno giocato: Giulio Battaglia, Marco Muccio, Marco Marlin, Cristian Iacono Alessio Distefano, Marco Cavaliri, Ruben La Rocca, Vittorio Novello, Giovanni Campo, Giovanni Mustile, Giovanni Licitra, Giorgio Criscione, Andrea Giufrè, Paride Vona, Davide Bennardo.