La prima squadra del CUS Ad Maiora Rugby 1951 ha concluso ieri il suo ritiro nell’impianto della Polisportiva Oulx e l’ultimo giorno ha visto la compagine femminile spostarsi da Grugliasco per svolgere un allenamento congiunto con la maschile. I due team hanno ricevuto la gradita visita del presidente del CUS Torino Riccardo D’Elicio, del vicesindaco di Oulx Paolo Maria Terzolo e del presidente del Comitato Regionale della Fir Giorgio Zublena.

«Il campo – racconta coach Lucas D’Angelo – ha un fondo in sintetico adatto al rugby e ci ha permesso di effettuare anche il lavoro di contatto. In più abbiamo avuto a disposizione gli spogliatoi e i magazzini per mettere tutta la nostra attrezzatura. La sistemazione si è dunque rivelata molto funzionale. In questi quattro giorni abbiamo innalzato l’intensità rispetto alla fase precedente fatta all’Albonico. Abbiamo aumentato l’impegno fisico, richiedendo ai giocatori la qualità anche nel momento della stanchezza. Ogni giorno ci siamo allenati dalle 9 alle 10,30 e dalle 11 alle 12 e il pomeriggio dalle 16 alle 17,30. Quattro ore totali quotidiane, fra tecnica, parte atletica e pesi, che ci hanno permesso di coprire il carico di due settimane di preparazione a Grugliasco. Tutti i ragazzi stanno rispondendo molto bene e siamo contenti di questo gruppo. Lavora seriamente e si comporta in modo adeguato in campo e fuori».

La scelta di Oulx, come sede del ritiro, soddisfa anche il presidente Riccardo D’Elicio. «Il nostro obiettivo come CUS Torino – spiega – è di allargare il cerchio delle varie opportunità sportive e che una città come Oulx, che aveva un campo esclusivamente dedicato al calcio, abbia accettato, grazie al sindaco Paolo De Marchis e all’assessore allo Sport Luciano Burgello, di trasformarlo in polivalente, ci è sembrata una possibilità molto interessante. Abbiamo investito 8.000 euro, lasciando un patrimonio a disposizione del Comitato Regionale e di tutte le società piemontesi. Per noi un’ulteriore chance è stata di poterlo utilizzare per il ritiro della prima squadra e per iniziare un percorso. Anche la Polisportiva che lo gestisce potrebbe pensare a nuove prospettive, tenendo conto del piede che sta prendendo il rugby a 7, una formula più facile da proporre. La vicinanza di Oulx con Torino apre orizzonti di qualsiasi genere. Corsi di Team Building per le aziende potrebbero essere organizzati lì, considerando le qualità residenziali e di ricettività esistenti».

Felice di poter ospitare il CUS Torino è il sindaco di Oulx Paolo De Marchis. «Per quanto riguarda l’amministrazione – afferma il primo cittadino – si tratta di un’operazione estremamente positiva e vincente. Il CUS ha deciso di dare fiducia a Oulx, puntando sull’impianto della Polisportiva Oulx, che rappresenta il primo campo omologato per il rugby della media e alta Val di Susa. È un aspetto che ci riempie d’orgoglio, perché abbiamo la possibilità di lavorare con il miglior partner che potessimo desiderare. Sembra che la squadra si sia trovata bene e che l’accoglienza sia stata soddisfacente. Per noi questo è solo l’inizio di una collaborazione nel corso della quale mi piacerebbe valorizzare il rapporto con le scuole, con la Polisportiva e con il paese. A Oulx abbiamo due ragazzi, che frequentano la scuola secondaria superiore, giocano a rugby e scendono fino alla cintura di Torino per allenarsi. Possiamo contare anche su un Liceo Sportivo, nel quale è prevista l’educazione allo sport e l’avviamento a nuove discipline. È una lettura nuova di un territorio che fino a qualche anno fa aveva solo vocazione sciistica. L’apertura allo sport per tutte le stagioni è un passaggio importante, nel cui ambito il rugby può avere un ruolo di rilievo».

Fra gli sviluppi futuri c’è dunque un progetto educativo per i ragazzi del paese e delle scuole. «Oltre al Liceo Sportivo – osserva De Marchis – abbiamo scuole elementari e medie e l’educazione a uno sport come il rugby sarebbe un notevole valore aggiunto. Sarebbe anche bello pensare in futuro di organizzare un quadrangolare con altre squadre torinesi o piemontesi e magari anche francesi, visto che abbiamo in piedi iniziative che coinvolgono partner transalpini. Sarebbe un modo per confermare il nostro ruolo di località transfrontaliera».

unnamed-18