Sembrava che una doppia ernia del disco nella zona lombo-sacrale dovesse impedirgli di avere un futuro nel mondo della palla ovale. Il pilone ragusano Adriano Nicita non ci ha voluto credere e a 23 anni è tornato a giocare nel CUS Ad Maiora Rugby 1951, dov’era arrivato la prima volta nell’estate del 2012. Coach Lucas D’Angelo lo ha voluto nel gruppo che sta disputando la serie B e alla seconda presenza da titolare il siciliano domenica è anche andato in meta nella larga vittoria contro il Rovato.

«A febbraio del 2014 – ricorda Nicita – ho lasciato Torino e sono tornato a Ragusa, dove da una serie di controlli era emerso che non avrei più potuto giocare a rugby. Non era un’ernia qualunque e c’era il rischio che rompesse il nervo sciatico. Ovviamente per me è stato un colpo durissimo, tanto è vero che nel primo periodo non volevo nemmeno più vedere il rugby in televisione. Ho avuto una sorta di rigetto. Dopo l’estate ho avuto la fortuna d’incontrare, tramite un carissimo amico, il dottor Julien Mercier, un medico canadese che aveva un lavoro di alto livello a Ginevra e, dopo essersi innamorato della Sicilia, aveva deciso di trasferirsi a Ragusa. È un chiropratico allievo di Claude Illi, un luminare nel trattamento della colonna vertebrale. Mercier mi ha curato attraverso una serie di manipolazioni, che prevedevano l’utilizzo di tecniche e strumentazioni all’avanguardia e mi ha ridato la speranza. Sono stato in terapia per un paio di mesi, che hanno permesso di circoscrivere il mio problema. Sto continuando a svolgere ogni mattina un’attività di recupero fisico e dopo ogni allenamento, in palestra o al campo, effettuo degli esercizi che scaricano la schiena».

A gennaio 2015 Adriano ha ripreso con il rugby in serie C, nel Padua Ragusa, il club nel quale era cresciuto, nel ruolo di numero 8. «In realtà ho ricominciato ad allenarmi in modo serio in palestra e al campo – racconta Nicita – quando sono andato, per i tre mesi della durata del visto, negli Stati Uniti, grazie all’interessamento di Regan Sue, l’ex tecnico cussino, che ha degli amici là, avendo giocato ad Albany prima di essersi trasferito in Italia alla Pro Recco. Sono stato a Saratoga Springs, nello Stato di New York, dove giocavo e lavoravo come muratore, facendo i vialetti delle case. Lì il rugby è amatoriale e il livello non è paragonabile a quello italiano per quanto riguarda le skills, anche se il contatto fisico è molto più accentuato. Ho riacquisito insomma un’attitudine di atleta. È stata un’esperienza incredibile, che mi ha consentito di perfezionare la lingua e di viaggiare Ho anche assistito a Chicago al match fra gli All Blacks e l’Irlanda, che rimarrà nella storia essendo stato il primo successo dei verdi e avendo interrotto la striscia vincente di 18 partite dei neozelandesi. Mentre ero ancora negli Stati Uniti Lucas D’Angelo ed Enrico Borra mi hanno contattato per propormi di venire di nuovo a Torino, tenendo conto anche che avrei voluto riprendere gli studi, che avevo interrotto a Economia quando sono rientrato in Sicilia. Sono atterrato a Caselle il 29 dicembre, ho trascorso Capodanno in città e a gennaio, alla ripresa dell’attività dopo la pausa natalizia, ho iniziato ad allenarmi con il CUS Ad Maiora. Ringrazio tutti in società, per avermi dato questa seconda opportunità».

Ha ritrovato qualcuno dei vecchi compagni come il capitano Andrea Merlino, Paolo Martina, Roberto Modonutto, Nevio Racca, Umberto Spaliviero, Piergaspare Spinelli e Sergiu Ursache. «Con loro ci sono anche alcuni ragazzini che allenavo in Under 16, quando Regan mi propose d’intraprendere quell’attività, e che ora giocano con me in prima squadra come George Reeves, Gregory Sacco, Andrea Campagna e Gian Mattia Cisi. Contro il Biella e il Sondrio sono partito dalla panchina e sono stato impiegato fra i 20′ e i 30′. Nelle ultime due gare, a Lecco e in casa con il Rovato, Lucas mi ha schierato titolare. Sono soddisfatto del mio recupero e felice di avere dei compagni di linea come Roberto, Paolo, Nevio, Lorenzo Novello e Antonio Piras, che hanno un bel bagaglio tecnico. Fare allenamento di mischia con loro è veramente stimolante. Le prossime partite saranno quelle che decideranno il campionato ed essere più in forma possibile è uno dei miei obiettivi. Contro il Rovato siamo entrati in campo con un ottimo approccio alla partita, che forse era un po’ mancato a Lecco. Abbiamo segnato tre mete nel primo quarto d’ora, chiarendo subito quali fossero le nostre intenzioni. La mia meta è stata propiziata da una maul e io mi sono solo buttato a terra con la palla. Tutto il resto è stato merito del pacchetto, che ha spinto fino alla linea. La pausa di due settimane ci permetterà di recuperare alcuni infortunati. Alla ripresa ci sarà il derby con il VII, che sarà uno scontro diretto fra prima e seconda. Loro dovranno vincere per forza e lo stesso dovremo fare noi. Sarà una bella battaglia».

Nel fine settimana tutti i campionati saranno invece fermi, per il primo impegno degli azzurri di Conor O’Shea nel 6 Nazioni contro il Galles. L’Under 18 territoriale cussina, guidata da Roberto Marchiori e Manuel Musso, ne approfitterà per recuperare, domenica alle ore 12,30 al centro sportivo Angelo Albonico, il match contro il Moncalieri, rinviato lo scorso 27 novembre per l’alluvione.