Il Padua, al termine di una partita equilibrata, batte l’Afragola Napoli grazie a un calcio di punizione a tempo scaduto e mantiene la testa della classifica

 

Il “della Costituzione” di Ragusa si conferma un fortino inviolabile per le squadre ospiti. L’ultima a vincervi è stato, quasi un anno fa, il Colleferro, poi solo vittorie (e un pareggio) per il Padua Rugby Ragusa.

Anche per l’Afragola Napoli, oggi, non c’è stato niente da fare. Al termine di una partita bella, combattuta ed equilibrata, che all’ottantesimo vedeva le due squadre in parità, i ragusani hanno messo nel motore quel qualcosa in più che spesso era mancato la stagione scorsa e che invece quest’anno sta portando vittorie e punti in classifica; quel quid che ha permesso di superare gli avversari, questa volta a tempo abbondantemente scaduto.

Una partita bella, combattuta ed equilibrata, si diceva. Tutto merito di due squadre che hanno combattuto a viso aperto, giocando un rugby veloce e grintoso. A detta di tanti, il più bell’incontro stagionale.

Partono forte i napoletani che, con il loro gioco rapido e arioso, mettono in difficoltà i biancazzurri, i quali si difendono come possono. A volte commettendo anche fallo. Come al 2°, quando un paduino non lascia il placcato e l’arbitro, il signor Carmelo Censabella di Catania, è costretto ad assegnare un calcio di punizione agli ospiti. La posizione è centrale, il piede dell’estremo Vincenzo Gargano è buono e i rossoneri passano in vantaggio. 0 a 3.

Al 9° Censabella, che anche oggi ha ben diretto, assegna un’altra punizione ai napoletani. Questa volta la posizione è leggermente decentrata e Gargano centra in pieno il palo.

L’Afragola Napoli gioca con vigore, facendo valere la propria forza fisica, e il Padua rintuzza. Poi i campani calano leggermente e si rivede la squadra di casa.

Al 20° un fuorigioco ospite mette sul piede di Peppe Iacono i tre punti del pareggio.

Adesso il Padua tiene in mischia ma domina sia nel gioco aperto che con le maul avanzanti, che si rivelano devastanti per il Napoli.

Con questo fondamentale i ragusani guadagnano decine e decine di metri, costringendo spesso al fallo i campani.

Al 28° Giuseppe Di Mauro lancia una touche nei cinque metri ospiti; da lì parte il Padua Express che si ferma proprio al limite dell’area di meta per un fallo della difesa. L’arbitro lascia giocare il vantaggio; Enoc Valenti, oggi schierato come mediano, tira fuori l’ovale dalla ruck e lo apre ai trequarti; Stefano Iacono, ancora una volta nel ruolo di estremo, si inserisce all’ala, supera il proprio avversario e va a tuffarsi all’altezza della bandierina. Il fratello Peppe, in giornata di grazia, trasforma. 10 a 3 e napoletani annichiliti.

Il primo tempo finisce così e la ripresa si apre con un giallo sventolato ad Adriano Scrofani e a Marco Aiello che si erano scambiati qualche “cortesia”.

In 28 in campo gli spazi si allargano ma, in pratica, non succede nulla di rimarchevole, se non una serie di sostituzioni operate da entrambi i coach.

Lo score si muove solo quando il cronometro segna il 67°, ancora una volta grazie al piede di Gargano. 10 a 6.

Tre minuti dopo capitan Iacono ristabilisce le distanze. 13 a 6.

Le squadre sembrano stanche ma hanno ancora energie per cercare, da una parte la meta del pareggio e dall’altra la marcatura che darebbe la tranquillità di giocare con il vantaggio del break.

L’obiettivo lo raggiungono, al 78°, i napoletani, con una meta fortemente voluta dal loro pack. Con i due punti di Gargano fa 13 a 13.

Un colpo del genere, a così poco dal termine, avrebbe steso chiunque. Ma non il Padua di quest’anno, che si riversa con il coltello tra i denti nella metà campo avversaria.

C’è foga, c’è confusione, c’è voglia. All’altezza dei 22, esattamente di fronte all’acca, i napoletani commettono fallo e l’arbitro segnala il vantaggio. Chiunque, con un pizzico di tranquillità e raziocinio, vi avrebbe rinunciato per calciare una comoda punizione e vincere la partita. Il Padua no! Presi dalla foga di voler a tutti i costi andare in meta, i biancazzurri continuano a giocare, avanzando ma decentrandosi. Fino a quando, a una decina di metri dall’area di meta e a sette o otto metri dalla linea laterale, perdono l’ovale. Poco prima, però, c’era stato un fallo dei rossoneri e si stava giocando un altro vantaggio. Il tempo è ormai scaduto da un paio di minuti e non c’è tempo per andare in touche. Peppe Iacono è costretto a cercare la via dei pali. L’ovale che attraversa l’acca viene salutato con un grande ed esultante sospiro di sollievo dal centinaio che, malgrado l’ora, hanno seguito l’incontro dalla tribuna.

Il 16 a 13 finale permette al Padua di mantenersi in testa alla classifica, seppure in coabitazione con la Nissa, oggi corsara a Monopoli. La contemporanea vittoria del Salerno in casa con il Trepuzzi non fa altro che confermare l’equilibrio che regna in questo campionato, con cinque squadre racchiuse in soli 6 punti.

Cristian_Iacono