Di Ruggero Rizzi

Derthona Rugby. Oggi, nel nostro piccolo e con tutta la modestia necessaria, è un giorno storico.

E’ nato il primo campo da rugby mai esistito prima nel Tortonese.

Il segno più tangibile, dopo averlo pulito, innaffiato, rasato, tracciato è stato piazzare il primo palo. Il nostro pilone muratore, il nostro tallonatore ingegnere, tutti i “manovali” della mischia con i compagni trequarti hanno fatto tutto da loro. E’ bellissimo, alto, svettante nei suoi bianchi otto metri, resi ancora più candidi dalla pallida luna di stasera.

Se esiste una “Bibbia” del rugby oggi è il capitolo della “Creazione”. Dove si legge “Fiat Lux……e fu luce”. Ma io correggo in “Fiat Rugby”.

Domenica alle 10 si continua. La nostra apertura freme nel provare i primi drop finalmente in una porta ad H.

E’ una bella storia, specialmente se aggiungo che i giocatori da soli hanno ripristinato i cadenti spogliatoi, rifatto gli impianti idraulici ed elettrici, tinteggiato, costruito attaccapanni, tassandosi per le spese del materiale. Tutto durante le loro vacanze.

E’ una bella storia e sono contento di viverla con loro.

 

Tutti coloro che appaiono nelle foto (ad eccezione di quello coi capelli bianchi- me-) sono potenziali e futuri rugbisti del Derthona rugby.

Una delle due porte porterà il nome di un prestigioso scrittore/giornalista….forse il Montanelli del rugby italiano (vuole mantenere l’incognito) che, saputo di questa nostra storia, ha contribuito tangibilmente (circa 200 euro) ad acquistare i tubi che poi abbiamo trasformato in due stupende H….maiuscole!
Potevamo fare casino in Comune, Provincia, con gli assessori allo Sport, fare un po’ di cagnara per il paese. Ma  abbiamo preferito e deciso di fare le cose con senso di “praticità” e concretezza. Ora qui abbiamo un campo e una “casa”, ricavati da un vecchio abbandonato e decadente centro sportivo della Diocesi, immerso tra campi di mais e grano, che ce l’ha concesso per un anno a patto che lo rimettessimo in ordine noi, a nostre spese, ma soprattutto con la nostra passione.

Teo, il terzalinea, è un provetto meccanico. Luca e Massimo, potenziali pilone e ala, sono muratori finiti, Luca fa l’idraulico. Tutti gli altri (studenti, disoccupati, precari ecc.) manovali a loro disposizione. Tutti pronti a fare collette all’occorrenza.

Il risultato parla da solo.