Ultimati i preparativi del pre – partita, non rimane altro che entrare in campo al seguito del capitano per iniziare il tanto odiato riscaldamento.
Questo evento viene vissuto da ogni giocatore in maniera differente, oserei dire personale. Ragion per cui prima di entrare nel vivo della descrizione del “risveglio muscolare”, vi presento il modo di approcciarsi a questo evento di ogni giocatore, una suddivisione per ruolo chiaramente.

I piloni
Pacifici e sornioni, amano spostarsi per il campo con fare mite e quieto. Questo solo quando si sente parlare di atletica o di risveglio muscolare. Il pre – partita loro non lo vivono, attendono il fischio d’inizio con abile distacco. Durante l’incontro sono attivi e decisi, soprattutto quando si sente odor di “pacche”. Sono una categoria particolare, sono classificati come tonti, ma dietro il loro fare da eterni ragazzi si può nascondere un’intelligenza sopraffina. Particolare che viene messo da parte quando hanno a che fare con il cibo: buongustai di professione, amanti dei peccati di gola, adorano indistintamente dolce e salato. Si congratulano domenica dopo domenica con le cuoche da campo, ovvero le signore che cucinano il terzo tempo (una su 10 cucina decentemente, ma per il pilone è comunque un pasto fantastico).

Il tallonatore
La parte seria della prima linea, “lui è li perché dotato fisicamente, ma potrebbe giocare all’apertura o all’ala e ottenere lo stesso successo” (tutti la pensano così, non c’è modo di cambiare questo loro modo di vedere le cose…ci ho provato, ma niente). Il riscaldamento lo vivono con serietà, ma non disdegnano momenti di rapide evoluzioni con il pallone tra le mani, per far notare a tutti che loro sono la perfezione fatta prima linea. Un modo amichevole per alzare costantemente la propria autostima.

Le seconde linee
Un ruolo che si è evoluto nel corso delle stagioni sportive, dapprima utili solo alle touche sono diventati indispensabili per la grinta e per l’utilità che hanno negli equilibri del gioco, sia in fase offensiva che difensiva. Loro il riscaldamento lo vivono come un inevitabile passaggio dal letto alla partita: si impegnano, ma non troppo, si riscaldano, ma quanto basta. Raramente sono dei gran parlatori, per cui li si sente parlare davvero poco, se poi consideriamo che sono una spanna 8anche due o tre) sopra tutti, sono ben pochi quelli che provano ad alzare la testa per instaurare una discussione. Tanto silenziosi quanto indispensabili negli equilibri del gioco.

Terze Linee Flanker
Gli atleti, quelli atleticamente superiori a tutti: loro hanno due polmoni grossi come delle angurie, per cui svolgono il risveglio muscolare con serietà e intensità. Per lo più è gente che ama il rugby e  lo sport in generale, amano il proprio fisico e vogliono eccellere sempre e comunque. Possiamo definirli delle ali disposte al sacrificio e a giocare a rugby, tanto vanitose quanto disponibili a prendere davvero un sacco di botte.

Terza Linea Centro
Per noi il capitano, quello che contro tutto e tutti è capace di recuperare il pallone e cambiare le sorti di una partita. Si riscalda con tranquillità, tanto è il campo che poi parlerà, per cui perché far fatica già dal riscaldamento? È presente e attivo, serio e ponderato, disponibile e deciso. Un capitano insomma. Secondo me lui si riscalda così tranquillamente, perché è sempre pronto, forse ha corso dall’alba, oppure per aiutare il padre è andato a vangare i campi alle 4 del mattino. Fatto sta che lui è il capitano e nessuno lo contraddice, in più è il numero 8…per cui massimo rispetto.

Mediano di Mischia
Si riscalda con moderazione, ma in maniera oculata. Lui è l’astuzia fatta persona, è consapevole che dovrà gestire tutto il pacchetto di mischia da solo per ottanta minuti, dovrà scontrarsi con il numero 9 avversario e dovrà lottare contro tutto e tutti. In tutto questo dovrà anche essere a posto per le giovani fanciulle in tribuna, assieme alle ali è, di norma, uno dei belli della squadra. Provate voi a fare tutto questo per 80 minuti, sport e sensualità, non ho mai capito come fanno.