La vita di un rugbista è fatta di tanti sacrifici, ma dobbiamo dirlo è caratterizzata anche da un innumerevole numero di feste. Eh si, perché dopo ogni vittoria importante si deve festeggiare e dopo ogni sconfitta (una volta superata l’arrabbiatura) ci si deve pur consolare. Passo brevemente ad elencare le tipologie di feste organizzate da rugbisti, quelle che almeno si possono descrivere…

Il “dai organizziamo una cenetta tra compagni di squadra”: di norma una cena “luculiana”, dove ogni giocatore cucina una specialità della sua terra e porta un vinello delle proprie parti. La “cosa” inizia all’incirca verso le 19, all’ora dell’aperitivo e si conclude quando tutti hanno mangiato e soprattutto bevuto ogni cosa. Riservata solo agli uomini: rutto libero e discussioni filosofiche sulle donne.

Il “dai organizziamo una festicciola a casa degli stranieri”: di norma i forestieri sono quelli più festaioli, se “stranieri” ancora di più. Le feste nella casa gentilmente fornita dalla società di appartenenza, sono quelle che poi entrano nella storia e che ognuno potrà raccontare a figli e nipoti. Si parte dall’ora dell’aperitivo e si finisce quando nessuno ha più le forze per “aperitivare” o fare festa. Il numero dei partecipanti oscilla da22 a“quante ne riescono ad entrare in casa”. Di norma la festa è a tema, nel senso che in ogni stanza c’è un certo tipo di persone: i fumatori, quelli che giocano a dama con la birra o la vodka, la stanza dei single, quella degli accoppiati, quella dei non accoppiati, quella dei “maturi” e delle “mature” eccetra eccetra.

Il “stasera sono stanco, usciamo per una birretta e poi a casa”: di norma la serata non te la ricordi, oppure la devi ricostruire tramite foto e commenti dei tuoi amici, il girono dopo. Conosco persone che sono partite da Parma e si sono risvegliate a Chiasso (Svizzera), nel seminterrato di una famiglia di ragionieri, dopo aver partecipato ad una festa privata in una villa della zona (non chiedetemi perché ragionieri, ma a colazione scoprirono che era quello il lavoro dei padroni di casa).

“Grigliatina?”: è un momento conviviale, ogni rugbsita è di norma un gran mangiatore di carne, per cui con l’arrivo della bella stagione questo momento diventa quasi una routine. Si compra più o meno una mucca intera e la si cuoce quasi fosse un rito sacro, con calma, attenzione e rispetto. Il tutto chiaramente accompagnato da un bel pò di birra e buon vino. La cosa va sempre per le lunghe, può durare ore come giorni, dipende dalla disponibilità dei partecipanti.

Il “dai a fine stagione facciamo un viaggetto tutti assieme”. E ci si ritrova a fare un Roma – Barcellona – Valencia – Almeria – Tarifa – Cadice – Madrid – Biarritz – Genova – Udine…con feste annesse, “after”, degustazioni di Jamon Serrano, crocchette di nero di seppia, amicizie con ragazze indiane, spagnole, napoletane e chi più ne ha più ne metta.

Continua…