Riprendendo il discorso delle “grigliate da rugbisti”, il primo grande “step” per una stagione “grigliatoria” come si deve è la pasquetta. Un ameno giorno in cui ci si riunisce con gli amici, per banchettare e stare all’aria aperta. Partiamo dal presupposto che, di norma, a pasquetta piove (almeno dalle mie parti) per cui tutto è reso ancor più difficile: l’organizzazione, la preparazione dei piatti e, in modo particolare, la scelta del luogo dove riunirsi. Per consuetudine ci si riunisce sempre a casa mia, sono l’unico ad avere la fortuna di possedere un giardino e molto spazio per fare la griglia. I miei amici sono sempre stati tutti rugbisti, per cui al momento mi trovo a dover “affrontare” all’incirca 25 amici maschi, con annesse mogli/fidanzate/amiche di letto e simili. Il menù è standard, a base di carne, ma vorrei fare una riflessione su quanto ho visto passare nel corso di tutti questi anni.

-L’ANTIPASTO

Da buoni rugbisti è qui che si prova a mascherare l’abbuffata di carne, con verdure e piatti all’apparenza leggeri. Qualche esempio:

 Il classico Vitello Tonnato, che però ha tanto di tonnato e poco di vitello.

Un sacco di verdure, rigorosamente grigliate, di solito zucchine e melanzane. Spesso avvolte in leggeri fogli di pancetta o prosciutto crudo.

La Bruschetta:  di norma viene abbrustolito un panificio (come quantitativo), si tagliuzzano all’incirca due campi di pomodori datterini e si mettono a disposizione almeno un paio di bottiglie di olio (sempre argutamente rubato dalla cantina di mio nonno, che a metà pranzo arriva da casa sua per picchiare il solito che da 18 anni almeno gliele ruba – mio nonno ha si 90 anni, ma è un ex rugbista, ferroviere e possiede della mani grosse tanto quanto una pala).

La Bruschetta “elaborata”: una degna evoluzione rispetto a quella normale, solo che prima di essere ricoperta da pomodorini e una spruzzata d’origano viene passata nel “chimichurri”.

L’insalatona: grosse insalate fresche, composte da ogni tipo di verdura possibile e elaborata con tonno, mozzarelline, olive, mais e quant’altro.

-IL PRIMO

Parere prettamente personale, non serve. Quando c’è della carne si mangia solo quella. Però in questo caso bisogna agire democraticamente, ragion per cui si lascia spazio a chi si propone di cucinarlo.

Pasta Fredda: di norma viene cucinata pasta per un intero reggimento, “abbellita” da pomodorini e olive nere, pesto e noci, tonno, pomodori e olive nere.

Riso Freddo: versione classica, elaborata però con cazzuolate di maionese fatta in casa la mattina stessa.

-LA GRIGLIA

Un rito sacro per un giocatore di rugby. Chi fa la griglia è rispettato, venerato e osannato. Di norma, nella mia esperienza, chi si occupa di questo momento è il Capitano della squadra. Nessuno e dico nessuno, mentre si cucina la carne si azzarda a disturbare o a dare consigli al grigliatore, chi cucina sa. Gli altri stanno attorno, soreseggiano birra e parlano di rugby.

Nel corso di questi riti, ne ho vista passare di carne sotto i ponti, ma gli esperimenti migliori sono i seguenti:

Stinco di manzo – si fa un buco in giardino, lo si riempie di braci, si avvolge lo stinco in carta stagnola e lo si ricopre di altre braci. Si attende, il grigliatore in ogni caso sente quando è pronto.

Asado – la classica carne argentina, cucinata molto salata e per moltissimo tempo.

Costa – vengono comprate un numero indefinibile di costicine, spolverate di olio e aromi con un mazzetto di rosmarino e messe a cuocere. Pronte solo quando si è creata una sottile crosticina di sale e sapori vari.

Rotoli di Salsiccia – salsiccia sottile, arrotolata e cotta molto, in modo tale da renderla mangiabile anche dopo ore dalla cottura.

-IL DOLCE

Dalle mie parti solo frutta, per sciacquare e poi riprendere a mangiare della carne.