Partiamo dal presupposto che giocatrici e staff dell’Italia Femminile non si discutono. Anzi, si devono omaggiare e prendere ad esempio. Tuttavia la partita di ieri contro il Galles ha evidenziato alcune problematiche che, nell’anno del Mondiale in Irlanda, si devono provare a risolvere fin da subito. Quali? Semplice, bisogna giocare per prepararsi alle grandi manifestazioni. Il Galles di ieri era, tutto sommato, lo stesso della passata stagione, aveva solo più confidenza nell’esecuzione delle strutture di gioco e più affiatamento a livello di movimenti in mezzo al campo. Perché? In preparazione al Sei Nazioni 2017 la compagine gallese si è preparata giocando contro Spagna, Irlanda, Scozia e British Army. In questo modo la guida tecnica ha potuto provare giocatrici, testare il gruppo base e mettere minutaggio sulle gambe delle proprie atlete. E l’Italia invece? 0 amichevoli. Personalmente, il fatto di giocare, mi sembra una cosa del tutto logica, ma spesso e volentieri l’evidenza non è così facile da percepire. Dico questo perché l’Italia Femminile è l’eccellenza ovale italiana e, con un Mondiale alle porte, merita sicuramente quanto più supporto possibile. Giocare ha sicuramente dei costi, ma a fronte di una manifestazione Mondiale che si affronterà da protagoniste, così come questo Sei Nazioni, sempre a mio parere, qualcuno dovrebbe valorizzare il più possibile questo gruppo di atlete e non limitarle. Chi vivrà vedrà, in ogni caso. Io, in ogni caso, continuo a tifare l’Italia Femminile, a dire che Di Giandomenico è uno dei migliori tecnici in circolazione e a pensare che per certi aspetti un Eccellenza del genere, come è questo gruppo di ragazze, proprio non ce la meritiamo.

@davidemacor

RBS 6 Nazioni Femminile 2016, Aberavon Rfc, Port Talbot, 20-03-2016, Galles Donne v Italia Donne.
Sofia Stefan placcata da Rachel Taylor.
Foto: Gareth Everett/Huw Evans @ Fotosportit