A livello europeo e mondiale, è tra le giocatrici più conosciute nella palla ovale. Nazionale Inglese, ha rappresentato la Gran Bretagna alle Olimpiadi di Rio. Emily Scarratt ci ha lasciato le sue impressioni sulla competizione.

“È stata un’esperienza incredibile, essere parte di un evento del genere e con il rugby a sette che così bene è stato rappresentato alla sua prima apparizione olimpica. È stato davvero speciale potervi partecipare. Purtroppo per noi è stata un’avventura terminata con un grande dispiacere, con un quarto posto finale difficile da accettare ma è stato comunque qualcosa di eccezionale”.

Com’è stato visto appunto il rugby a sette all’interno della kermesse?

“Da quello che abbiamo sentito e visto è stato un grande successo. Il Seven sembra fatto apposta per le Olimpiadi e la sua natura si coniuga perfettamente con l’ambiente e probabilmente ha guadagnato molti nuovi sostenitori”.

Quanta diversità c’è con il rugby a quindici?

“Il Seven è molto più veloce, ci sono sforzi di velocità molto più ripetuti e un volume complessivo maggiore di corsa e quindi anche più allenamento. La maggior parte delle abilità richieste sono le stesse ma svolte in maniera più isolata”.

Cosa ne pensi delle formazioni italiane?

“Mi piace giocare contro squadre italiane, soprattutto in Italia. C’è sempre un grande pubblico e l’atmosfera è fantastica. Come nazione, sono molto migliorati negli ultimi anni e sono sempre una formazione ostica da affrontare nel Sei Nazioni”.

Il Seven può essere il futuro del rugby?

“Penso ci sia un enorme potenziale, sono emozionata all’idea di vederne la crescita e vedere quanti tifosi guadagnerà ma penso anche che il rugby a quindici sia e continuerà ad essere estremamente forte”.

Andrea Gardina – Ufficio Stampa Trofeo Petternella 

rugby-union-world-cup-emily-scarratt_3192228