Gian Luca Ogier, classe 1958, nella prossima stagione guiderà il Rugby Bologna 1928 nel campionato di serie B. Nato e cresciuto nel Bologna 1928 come atleta (giocatore di livello nel ruolo di estremo), debuttò nelle giovanili nel 1973, contagiato dal “mitico” professor Minardi, per poi restare in rossoblù fino al 1987. Dopo alcune esperienze come giocatore/allenatore, nel 1996 tornò nel Bologna 1928, allenando prima l’Under 16 e poi la prima squadra per tre anni, a fianco di Mario Pavin e Pietro Monfeli. Ultima partita disputata in maglia rossoblù, a 39 anni, contro il Treviso. “Mi tenevo in piedi con cerotti e bende e venimmo travolti dai veneti (che poi vinsero lo scudetto) ma fu una bella soddisfazione chiudere la carriera contro la squadra più forte d’Italia”.
Come allenatore – Ogier ha il brevetto federale, il IV livello, dunque il massimo in Italia per un tecnico – ha trascorso gli ultimi anni a Modena, Società con la quale ha appena concluso con la salvezza il campionato di serie B.
“Quando il Bologna 1928 mi ha chiamato – ha dichiarato Ogier – proponendomi il posto da tecnico della prima squadra, sono rimasto piacevolmente sorpreso. Dopo 43 anni ininterrotti sui campi da rugby in tutte le categorie (26 da tecnico tra serie A, B, C e giovanili), ero incerto sul futuro. Il rugby è passione e cercavo nuovi stimoli. Non pensavo di essere chiamato proprio dalla Società nella quale sono cresciuto. Sì, nel Bologna ho tanti amici ed ex compagni di squadra, e quest’anno ho avuto modo di vedere sul campo anche gli atleti (Bologna 1928 e Modena hanno giocato nello stesso girone in serie B, incontrandosi ben 4 volte). A convincermi non sono stati però solo i legami di antica data, ma il progetto della Società. Il Bologna 1928 è ambizioso, vuole crescere, sta lavorando tanto con i giovani e ha atleti di valore. Ma soprattutto ha un progetto. Personalmente, credo che il motore di tutto sia l’ambizione, quella sana, che spinge gli individui a cercare sempre di migliorarsi, di crescere, di essere competitivi dentro e fuori dal campo. Mi riconosco in questi valori. Per questo ho accettato”.
Sul futuro e gli obiettivi Ogier non si sbilancia. “Ho appena incontrato gli atleti e la dirigenza della Società, è ancora tutto da definire, a partire dai miei collaboratori. Cercherò di individuare tra gli atleti i leader, almeno uno tra i trequarti e uno tra gli avanti, che mi possano aiutare negli allenamenti e in campo. In squadra so che ci sono elementi di grande spessore ed esperienza. Sui risultati in campo, cercherò di fare un passo in avanti rispetto alla stagione appena conclusa, e dunque portare la squadra in Pool promozione, poi si vedrà”.
Gian Luca Ogier prende il posto di Marco Bandieri, che alla guida di Emil Banca ha prima portato la squadra dalla C alla B, per poi raggiungere la salvezza nella stagione appena conclusa.
Il Bologna, con l’arrivo di Ogier, è sempre più “bolognese”. Nel mese scorso ben 1000 bambini e bambine delle scuole elementari hanno giocato divertendosi e divertendo sui campi da rugby del Bologna 1928, Società che può vantare squadre in tutte le categoria juniores maschili e femminili. Per non parlare della selezione seniores. Sul finale di stagione nel “15” hanno trovato un posto stabile atleti nati e cresciuti a Bologna, come Bernabò, Anteghini e Sangiorgi, che affiancati ai già esperti Soavi, Ferretti, Scorzoni, Mazzini e ai capitani Negroni e Sandri, fanno pendere la bilancia dal lato della “bolognesità”. Ormai “bolognesi” per adozione, gli studenti arrivati sotto le Due torri per frequentare l’Università, diversi dei quali, ora laureati, hanno deciso di restare a Bologna per lavoro e per giocare con la maglia rossoblù del Rugby Bologna 1928.
“Bolognesi” anche gli sponsor principali, con Hera, Emil Banca e Zaccanti, o la storica Viro, partner di tanti eventi, come il prossimo Bologna Sevens, in programma nei prossimi 11 e 12 giugno.

ogier_allenatore