Fin dalla loro nascita, gli Arieti Rugby hanno sempre cullato il sogno di lavorare con i giovani e di dar vita ad un florido vivaio. Per riuscire in questo obiettivo, la società ha iniziato a curare alcuni progetti all’interno delle scuole superiori, rivolgendosi principalmente agli istituti della Valdichiana, la zona verso cui si orienta l’attività degli Arieti. In questo anno scolastico, la società aretina ha così lavorato con gli alunni del Liceo Classico Signorelli, dell’Itc Laparelli e dell’Ipss Severini, 3 scuole cortonesi che, grazie alla collaborazione della professoressa di educazione fisica Maria Lucia Petruccioli, hanno accettato la proposta degli Arieti. Quest’attività, coordinata da Luca Oliva e portata avanti da Massimiliano Loschi, ha permesso agli Arieti di far conoscere il rugby a centinaia di ragazzi e di formare ben 3 squadre per disputare i giochi sportivi studenteschi provinciali: una di allievi di I e II superiore, una di Juniores di III, IV e V superiore e una femminile. «Il lavoro nelle scuole richiede tanto tempo e molti sacrifici da parte dei tecnici – afferma Oliva, – ma riteniamo che sia un ottimo strumento per divulgare il rugby e per far conoscere la nostra società. La nostra proposta si orienta verso la Valdichiana perché è una zona dove il rugby è assente e perché, essendo il nostro campo a Policiano, rappresenta lo sbocco naturale della nostra attività. A Cortona abbiamo trovato l’appoggio di tanti professori e questo ci ha permesso di coinvolgere centinaia di studenti con cui abbiamo avviato un percorso di preparazione allo sport. Siamo pienamente soddisfatti sia perché abbiamo formato ben 3 squadre per i giochi studenteschi, 2 delle quali si sono qualificate per le fasi regionali, sia perché alcuni di questi ragazzi hanno già iniziato ad allenarsi con noi».

Il progetto degli Arieti ha riscontrato talmente tanto entusiasmo che la professoressa Petruccioli si è convinta a confermarlo anche per i prossimi anni e ad espanderlo ad un numero di classi sempre maggiore. «Il rugby è uno sport estremamente formativo sia a livello caratteriale che di socializzazione – spiega la docente. – Quando ho deciso di avvicinare questa disciplina alla scuola, ho trovato grande disponibilità da parte degli Arieti, i cui tecnici hanno immediatamente iniziato a lavorare con gli studenti: per i prossimi anni l’obiettivo è di coinvolgere tutti gli alunni delle prime classi, facendo partire il progetto dal basso e creando il presupposto perché gli stessi ragazzi, per i 5 anni che rimarranno nella scuola, possano praticare questo sport».