Mancano pochi giorni alla finale del Kingspan Stadium. Sabato, sapremo quale sarà la squadra vincitrice del torneo, se il Glasgow o la Red Army.

Anche se manca ancora una partita, arrivati a questo punto, è possibile analizzare il bello è il brutto di una stagione sicuramente avvincente. Ho deciso, quindi, di stilare una mia personale classifica delle squadre, non solo in base al piazzamento, ma considerando diversi fattori: dal raggiungimento (o meno) degli obiettivi stagionali al gioco espresso, con nel mezzo mille variabili personali.

12 Zebre: Ultimo posto meritatissimo. Troppe sconfitte, ma soprattutto la consapervolezza di non essere una squadra all’altezza. Giocatori che escono a testa bassa dal campo troppo spesso, mai in grado di reagire nei momenti di difficoltà. Poi la scazzottata Cavinato – Manghi è la ciliegina sulla torta di una stagione da dimenticare

11 Cardiff: Annata peggiore non si poteva aspettare. La voglia di far bene non può bastare a salvare una stagione condizionata dal cambio di panchina che però non ha dato i frutti sperati. Tre posizioni in meno rispetto alla passata stagione e un’involuzione nel gioco evidente, nonostante diversi giocatori di livello internazionale in campo

10 Treviso: Solo tre vittorie come le Zebre. Rispetto ai federali qualcosa in più la squadra di Casellato ha provato a fare, nel gioco e nell’adattamento durante le partite. Si guadagna il posto in champions cup vincendo le due sfide nazionali. Un bene? Lo scopriremo l’anno prossimo

9 Leinster: Per la prima volta nella storia non arrivano ai play off e terminano la stagione senza un trofeo dopo otto anni. Certo, c’è chi metterebbe una firma nel terminare la stagione quinto in classifica e in semifinale di champions cup, ma non è accettabile per la franchigia di Dublino. Troppo facile difendersi dietro l’addio di O’Driscoll o la mancanza di Sexton e con D’Arcy ormai a fine carriera. E’ mancato troppo spesso il gioco e il risultato

8 Newport Gwent Dragons: campionato in linea con le aspettative e con il recente passato, qualche punto in più rispetto alla passata stagione, qualche giovane interessante in campo e la consapevolezza di dover far meglio lontano dalle mura amiche.

7 Edimburgh: Come Newport alterna prove eccellenti a partite di basso livello. A volte lo fa in maniera incomprensibile. Sembra non riuscire mai a trovare la quadratura del cerchio e a dare continuità ai risultati. Ha il grande merito di arrivare in finale di Challenge cup, persa contro Gloucester

6 Ospreys: La squadra che probabilmente adatta meglio il gioco rispetto all’avversario. Formazione dalla quale, sinceramente mi aspettavo di più, che avrebbe dovuto giocare la semifinale in casa. Troppa sofferenza durante il periodo del sei nazioni e troppi punti lasciati contro squadre sulla carta abbordabili. Certo, se Rys Webb non fa avanti e la meta con Munster viene convalidata…

5 Scarlets: Per il secondo anno consecutivo si qualificano in Champions Cup. Il Parc y Scarlets è un fortino quasi inespugnabile, ne sanno qualcosa Glasgow e Ospreys. Qualche sconfitta esterna si poteva evitare. Che bello, però, vedere tanti ragazzi cresciuti nella propria accademia giocare alla pari contro altri più blasonati.

4 Ulster: probabilmente la squadra più divertente da vedere. Tante soluzioni offensive, una linea di trequarti coraggiosa e veloce e una mischia con ottime individualità. La squadra di Belfast resta fuori dal mio podio, per la sua sregolatezza. Troppo legata all’andamento dei primi minuti di gioco e alla forma di alcuni singoli giocatori. Non si può perdere una semifinale in cinque minuti dopo essere stati i padroni assoluti del campo per due falli evitabilissimi (anche se Matawalu si tuffa come un calciatore)

3 Connacht: gran campionato. Peccato per il sesto posto sfumato all’ultimo (qualche asssenza importante di troppo), ma il lavoro di Pat Lam è evidente. Nessuna rivoluzione: gioco semplice ed efficace, voglia di lottare fino all’ultimo minuto e consapevolezza dei propri mezzi

2 Munster: Si qualifica per la finale dopo un campionato da protagonista. Trainata da un sempre verde O’Connell e dal reparto di terze linee migliore del torneo. Grande solidità e organizzazione difensiva. Quando attacca sembra sempre poter far male all’avversario. Non è al primo posto perchè rischia di perdere una semifinale che sembrava poter vincere molto più tranuqillamente, sprecando 15 punti al piede e se Rys Web non fa avanti….

1 Glasgow: si merita il primo posto perchè arriva prima nel torneo e si qualifica per la finale. Più che di Glasgow il primo posto se lo merita il tecnico Townsend. Gioca male Glasgow, a volte, come contro l’ Ulster in semifinale, ma è talmente ostica e scorbutica che non ti lascia vincere. Squadra organizzata e spigolosa, con due o tre leader in campo che fanno la differenza.

@minchiamedeo

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