L’incontro che si è disputato oggi al “Fussazzu” di Milazzo, a dispetto dei pronostici della vigilia, ha visto vincere i locali delle Aquile del Tirreno Barcellona sulla capolista Padua Rugby Ragusa per 21 a 13.

Al fischio d’inizio sono i ragusani a prendere in mano la partita ma la loro supremazia è sterile. Così le Aquile prendono coraggio e si presentano con sempre più frequenza nella metà campo biancazzurra, segnando al 15° la prima meta dell’incontro: Gaetano Scolaro si infila in una difesa difesa ragusana imbabolata, riesce a sfuggire a diversi placcaggi e deposita in mezzo ai pali. Miroddi trasforma facile. 7 a 0.

I ragusani non ci stanno a perdere e si riversano nella metà campo avversaria. Ma il Padua di oggi non è il cinico Padua che abbiamo imparato a conoscere in questa stagione. Così errori di trasmissione e giocate egoistiche dei trequarti rendono vana la superiorità espressa nel gioco.

Al 23° però, finalmente, i continui assalti si tramutano in 7 punti, grazie alla meta di Enoc Valenti, che si inserisce tra i due centri e sfrutta al meglio il passaggio di Gabriele Calamaro e alla successiva trasformazione di Peppe Iacono. 7 a 7.

Il primo tempo, in pratica, finisce qui. Nei diciassette minuti che seguono c’è tanto gioco del Padua e qualche fiammata delle Aquile, ma nella sostanza nulla da segnalare.

Alla ripresa i ragusani si piazzano stabilmente nella metà campo avversaria ma, così come nei primi quaranta minuti di gioco, non riescono a trovare il bandolo della matassa.

Chi invece sembra perderlo del tutto è l’arbitro, il signor Laudani, che inizia a fischiare sbagliando parecchio, spesso penalizzando la squadra biancazzurra. Annotiamo uno sgambetto ai danni di Peppe Iacono che viene punito solo con una punizione, mentre avrebbe meritato un rosso, diversi passaggi in avanti non sono fischiati, il più macroscopico dei quali avrebbe fatto ripartire il gioco con una mischia a cinque per i ragusani e invece è diventato una ripresa dai 22 per i peloritani, e i fuorigioco non tutti vengono sanzionati. Certo, l’arbitro può sbagliare, fa parte del gioco, e sarebbe sbagliato imputare la sconfitta odierna ai suoi errori. Ma è anche vero che in una partita giocata punto a punto gli errori possono risultare decisivi.

Nonostante tutto, al 57° una punizione concessa per un tenuto della ruck messinese dà la possibilità a Peppe Iacono di portare in vantaggio il Padua.

Passa un minuto e il capitano biancazzurro, per un altro tenuto, permette ai ragusani di allungare. 7 a 13.

La partita sembra mettersi bene per gli ospiti perché nel suo fischiare Laudani, poco dopo, sventola il cartellino giallo a Morello. Al 65°, però, l’arbitro concede una punizione a favore delle Aquile perché, secondo lui, il Padua avrebbe giocato una touche con un uomo in più. Nella confusione del momento Impellizzeri, nonostante i padroni di casa stiano giocando in inferiorità numerica, è bravo a cogliere di sorpresa la difesa iblea e a depositare l’ovale sotto i pali. Miroddi trasforma. 14 a 13.

E siccome zucchero non guasta bevanda, il signor Laudani espelle per 10 minuti capitan Iacono reo di aver protestato con troppa veemenza.

A parità numerica ristabilita, il Padua si lancia all’attacco ma si tratta di attacchi senza cuore e senza testa.

Al 67° Stefano Iacono avrebbe l’occasione per riportare in vantaggio la propria squadra ma il calcio di punizione risulta corto. La ricezione della difesa messinese è imperfetta ma l’arbitro non concede l’avanti e fa ripartire con un calcio dai 22.

Al 70° altra tegola per gli ospiti che restano in 13 perché Gabriele Calamaro viene spedito a riposarsi per dieci minuti perché ha ostacolato la corsa di un avversario.

La partita sembra decisa e l’ingresso in campo di Peppe Modica al posto di Eugenio Lo Presti non modifica gli equilibri in campo e, anzi, al 74° arriva la terza meta per i padroni di casa. A realizzarla è Amato, mentre Miroddi arrotonda il risultato con la successiva trasformazione. 21 a 13.

Nei 6 minuti che seguono i ragusani si lanciano a testa bassa alla ricerca dei punti che darebbero loro almeno il punto di bonus difensivo, ma gli attacchi biancazzurri sono confusi e non sortiscono alcun effetto.

Al triplice fischio finale i padroni di casa esultano per la vittoria che li rilancia in chiave play off, mentre i ragusani escono a testa bassa nonostante la sconfitta per loro non comprometta nulla vista la contemporanea sconfitta casalinga dei cugini dell’Audax Clan e la vittoria senza bonus del Cus Catania a Enna.

Migliore in campo per il Padua Lorenzo Castiello perché è stato l’unico a dare l’anima dal primo all’ultimo minuto. (ondaiblea)