Gli episodi premiano il Paganica, che (senza rubare nulla) festeggia la promozione in B. Ai Lions Amaranto Livorno resta tanto rammarico per aver solo sfiorato il salto di categoria. Ai labronici non basta il successo (con bonus) ottenuto in casa nel ritorno della finale play-off (26-22 il punteggio, 4 mete a 1). La squadra di Conflitto e Gragnani paga a caro prezzo le amnesie e gli errori commessi sette giorni prima in terra aquilana, quando aveva ceduto 20-11 (con la quarta meta dei rossoneri giunta a tempo scaduto). Nella mini classifica delle due partite, gli abruzzesi si sono assicurati in tutto 6 punti (1 è stato strappato a Livorno, in virtù della sconfitta incassata con un margine inferiore alle 8 lunghezze), contro i 5 degli amaranto (tutti punti conquistati in gara 2). Per il secondo anno consecutivo, i Lions sono beffati in dirittura d’arrivo, a pochi centimetri dalla B. Attenzione però: con 5 punti conquistati nella doppia finale, i livornesi risultano, insieme a Udine, la ‘miglior squadra non promossa’: potrebbe risultare un dato importante (senza creare illusioni, ci mancherebbe…) in caso di eventuali ripescaggi. Nei primi minuti del match di ritorno con il Paganica, i Lions appaiono nervosi e troppo fallosi. Gli ospiti sfruttano le occasioni a disposizione e con l’estremo Stefano Rotellini segnano 4 piazzati (1 da quasi metà campo): al 14′, gli aquilani, limitandosi a concretizzare i ‘regali’ avversari, conducono 0-12. Sarno, appena entrato per sostituire temporaneamente Pacini, rimedia un cartellino giallo (15′). Pur in inferiorità numerica, i Lions cominciano a carburare. Dopo un irresistibile attacco condotto da tutta la squadra, i locali siglano la prima meta dell’incontro. A bersaglio il giovane terza linea ala Basha, peraltro assente per infortunio nella gara di andata. In chiusura di tempo (45′), espulsione temporanea per Mazzotta, che peraltro, con il rientro all’apertura di Pacini, ha giocato nel suo ruolo naturale di secondo centro. Al 6′ della ripresa, gli abruzzesi allungano con la meta del tallonatore Lattanzio (sugli sviluppi di una touche). Stefano Rotellini trasforma e sul 5-19 gli ospiti toccano il massimo divario del confronto. I Lions non si arrendono. Al 10′, con Mazzotta sempre a bordo campo, va a segno ancora una volta Basha, su azione sviluppata di forza dalla mischia. Il terza centro Scardino trasforma: 12-19. Gli amaranto credono nel miracolo sportivo. Il Paganica si disunisce: giallo per il terza ala Chiaravalle (28′) e meta tecnica per i Lions (29′), dopo una mischia a cinque sulla quale gli ospiti sono costretti al fallo plateale; Scardino trasforma, per il 19-19. Al 35′ i rossoneri aquilani riportano il muso avanti con un piazzato di Stefano Rotellini (19-22). Nei minuti di recupero, altro giallo per il Paganica (al 42′, per il pilone Ciocca). Ai Lions servirebbero due mete (delle quali almeno una trasformata) per rovesciare la situazione e festeggiare il salto di categoria. Gli amaranto hanno più benzina degli avversari e trovano al 46′ la seconda meta tecnica (la quarta meta dell’incontro), dopo un nuovo favoloso ‘carretto’ in una mischia a cinque. Si spera in altri secondi di recupero. E invece, dopo l’agevole trasformazione di Scardino, l’arbitro Meconi fischia la fine del match. I Lions vincono in rimonta 26-22, ma a gioire per la promozione sono i paganichesi. Agli amaranto, dopo una stagione ricca di soddisfazioni, è mancato l’acuto decisivo. I tantissimi giovani provenienti dall’under 18 utilizzati in questi play-off (Taherzadeh, Magni, Basha, Barducci e Gaggini) rappresentano comunque una certezza per il futuro. Lo schieramento nell’ultima partita dell’annata: Tamberi; Del Moro, Mazzotta, Novi, Taherzadeh (4′ st Gaggini); Pacini (dal 14′ pt al 26′ pt Sarno), Magni; Scardino, Biagi (cap.) (32′ st Sarno); Giugni, Montagnani; Doja, Giusti, Ciapparelli. In panchina: Umpetti, Ibraliu, Del Re, Rossi, Masciullo.

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