Le speranze promozione non sono sfumate: le possibilità, domenica prossima, di festeggiare, sul campo amico ‘Maneo’ qualcosa di importante rimangono concrete. Resta però molto forte, per i Lions Amaranto Livorno, il rammarico per l’andamento dell’andata della finale per il salto in serie B. Sul campo del Paganica, contro una squadra oggettivamente meno dotata rispetto al Florentia (battuto dai labronici in semifinale), gli amaranto hanno ceduto 20-11. In classifica 5 punti per gli aquilani, che si sono assicurati il bonus aggiuntivo, e nessun punto per i livornesi, che hanno perso con un margine superiore alle sette lunghezze ed hanno siglato solo una meta. La squadra rossonera abruzzese, incapace di trovare punti di piede, ha siglato la meta-bonus a tempo scaduto. E proprio l’episodio giunto al 44′ della ripresa, con la marcatura del tallonatore Stefano Paiola, a bersaglio dopo una rolling maul successiva ad una touche battuta a cinque metri dalla fatal linea (una rimessa laterale a sua volta nata da un’imperdonabile ingenuità dei trequarti ospiti) può rivelarsi pesantissima nell’economia del doppio confronto. Per ribaltare, domenica ventura, la situazione, i Lions dovranno vincere di almeno 10 lunghezze, dovranno mettere a segno il bonus ed impedire agli avversari di siglare quattro (o più) mete. Un’impresa non facile da raggiungere, ma anche alla vigilia della sfida di ritorno con la Florentia, per i labronici, il quadro non era certo favorevole… Il Paganica, per imporsi in gara-uno, ha sfruttato le doti del proprio pacchetto, le giocate del centro Anitori e soprattutto i limiti di un avversario in giornata storta. In pillole la cronaca. Per oltre mezz’ora, complici gli errori (anche gravi) nei calci piazzati dei ‘presunti cecchini’ delle due squadre, il punteggio resta fermo sullo zero a zero. Al 31′ sblocca il punteggio la formazione paganichese, con l’ala Fiore, su iniziative tirata dall’apertura Fabio Rotellini. All’intervallo aquilani avanti 5-0. Durante il breve intervallo i due tecnici amaranto Conflitto e Gragnani danno la giusta ‘scossa’ ai propri ragazzi. I frutti si vedono ben presto. Dopo una fuga del tandem Doja-Giusti, nasce, al 3′, una punizione in zona d’attacco. Batte velocemente il terza centro Scardino, che schiaccia in meta, per il momentaneo pareggio (5-5). All’11’ lo stesso Scardino realizza il penalty del sorpasso: 5-8. Poi però i locali riprendono a macinare gioco. La prepotente avanzata in una mischia ordinata consente al terza centro rossonero Federico Paiola (13′) di realizzare la meta del definitivo sorpasso (10-8). Al 29′ Anitori, dopo un brillante assolo, segna la terza meta dei padroni di casa: 15-8. I Lions restano lucidi e al 38′ decidono di piazzare, da posizione favorevole. Scardino inquadra la porta: 15-11: un punteggio invidiabile per i livornesi, in vista del ritorno. E invece, a tempo scaduto, la squadra labronica non libera lontano un pallone dall’interno dell’area dei 22. Nasce la touche e la pesantissima meta di Stefano Paiola. Il match si chiude sul 20-11 per il Paganica, che incamera anche il bonus aggiuntivo. Al ritorno (si giocherà alle 17), ai Lions servirà anche l’apporto di un pubblico caldissimo. Gli amaranto, alle porte di L’Aquila, hanno risentito più del lecito delle gravi assenze; rispetto al favoloso match giocato a Firenze sette giorni prima erano out per infortunio Basha e Vittorio Valente. Lo schieramento battuto a Paganica: Taherzadeh; Gaggini (32′ st Rossi), Tamberi (dal 40′ st al 43′ st Gaggini), Novi, Masciullo; Mazzotta, Magni; Scardino, Biagi (cap.) (15′ st Barducci), Montagnani; Del Re (15′ st Sarno), Giugni; Doja (5′ st Ibraliu), Giusti (38′ st Doja), Ciapparelli (28′ st Umpetti).

 

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