Un Padua distratto, con la testa ancora alla vittoria nel derby, torna da Messina con 5 punti in più in classifica, al termine di un incontro giocato male, con tanti errori, ma che si è risolto in proprio favore perché il Padua di quest’anno è cinico e non regala nulla agli avversari che incontra.

Quella di oggi è stata infatti una partita poco spettacolare, costellata da infinite azioni sporcate da banali errori, sia dall’una che dall’altra parte, ma a fare la differenza sono state la maggiore esperienza dei ragusani e la loro predisposizione, come detto in precedenza, a non regalare nulla.

I primi minuti dell’incontro si giocano prevalentemente a centro campo, con i ragusani che esercitano una leggera supremazia, ma che non è tale da portarli a marcare punti.

I primi arrivano solo al 12° e portano la firma di Peppe Iacono, che trasforma una punizione concessa per un fallo in ruck dei giocatori messinesi. In realtà il pallone non supera la traversa dell’acca, ma l’arbitro, il signor Maurizio Costantino di Messina, non si accorge che il tiro e corto e concede i tre punti.

La reazione della Logaritmo è rabbiosa e già tre minuti dopo i messinesi avrebbero la possibilità di impattare, ma la facile punizione dell’estremo peloritano Greco si stampa sulla traversa. Nell’azione che segue, però, gli iblei commettono un altro fallo e questa volta Greco infila i pali. 3 a 3.

Raggiunto il pari, la Logaritmo si siede ed è il Padua a prendere in mano la partita. Il gioco si sposta nella metà campo peloritana, ma tanto predominio territoriale porta solo alla meta, al 20°, di Enoc Valenti, segnata dopo una bella azione che vede protagonisti l’intera linea dei trequarti biancazzurra. Peppe Iacono, oggi evidentemente in giornata no, sbaglia la trasformazione. 3 a 8.

In questa fase i ragusani attaccano tanto, ma sbagliano anche tanto, e a complicare le cose ci si mette Giovanni Raspaglia che al 26° placca in modo pericoloso un giocatore messinese e viene invitato a lasciare il campo per 10 minuti.

Quello che però poteva essere una chance per la Logaritmo, si rivela paradossalmente un vantaggio per i ragusani che, con l’uomo in meno, ritrovano la concentrazione che fino a quel momento era mancata, e nei dieci minuti di inferiorità riescono a segnare ben due mete, La prima, al 31°, è segnata da Peppe Iacono, che batte veloce una punizione prendendo di sorpresa la difesa peloritana, mentre la seconda, quattro minuti dopo, la marca Eugenio Lo Presti, ma il merito va a tutto il pacchetto arretrato, capace di avanzare per oltre ventri con un carrettino inarrestabile. In entrambi i casi il capitano ibleo non centra i pali.

Sul 3 a 18, quanto sembra che la partita stia prendendo la giusta via, ci pensa Greco, proprio allo scadere, e con la complicità della difesa ragusana, a far tornare la speranza ai giocatori di casa. La meta è bella e merita di essere raccontata. L’estremo messinese raccoglie un pallone a centrocampo e parte al contrattacco, superando come birilli i giocatori iblei. Quando si vede circondato calcia a seguire per se stesso, il pallone supera la difesa, rotola in area di meta e al quindici della Logaritmo basta solo riprenderlo e andare a schiacciare in mezzo ai pali. Lo stesso Greco trasforma facile. 10 a 18, partita riaperta e squadre negli spogliatoi.

Il secondo tempo si apre con le due squadre che si affrontano a viso aperto ma senza che però accada nulla di significativo. Al 48° coach Gurrieri prova a dare una scossa alla propria squadra, facendo uscire Vincenzo Leggio, Giuseppe Di Mauro, Gianluca Tumino e Damiano Ortolano e gettando nella mischia Adriano Nicita, Giuseppe Puglisi, Giorgio Carbonaro e Paolo Iacono, e spostando Giovanni Raspaglia a tallonatore ed Enoc Valenti al suo naturale ruolo di ala.

Ma l’andazzo della partita non cambia e le due squadre continuano a giocare al piccolo trotto.

Al 62° entra anche Giovanni Gurrieri per Saro Di Maria e al 64°, finalmente, arriva, segnata da Giovanni Raspaglia, al termine di una lunga azione fatta di maul avanzanti e improvvise aperture, la meta del punto di bonus. Poi non accade più nulla, se non il ritorno in campo, dopo quasi due anni di assenza per infortunio, di Damiano Stracquadaini e il debutto di Antonio Francone, che prendono il posto, al 78°, di Andrea Solarino e Carmelo Di Martino.

Nei commenti del dopo partita, l’allenatore messinese, ed ex giocatore del Padua, Marco Cariddi, si dice contento per la prestazione dei suoi, «che hanno giocato un’ottima partita contro un avversario veramente forte», mentre, dall’altra parte, coach Gurrieri si dice soddisfatto per i cinque punti conquistati, «anche se il gioco della mia squadra oggi non mi è piaciuto. Evidentemente i ragazzi avevano la testa altrove».

Migliore in campo, nelle fila biancazzurre, Eugenio Lo Presti, per l’intensità che ha messo nel suo gioco, nonostante gli errori commessi. (ondaiblea)