Il Padua torna sconfitto dalla trasferta di Napoli e dà l’addio ai sogni di promozione. Gli “aiutini” dell’arbitro sono stati decisivi.

 

Afragola Napoli batte Padua Rugby Ragusa 16 a 8. Napoletani al 99% in B, per i ragusani appuntamento al prossimo anno. Questo è quello che ha detto il campo. Il come ci si sia arrivati è un altro paio di maniche ed è compito del cronista raccontarlo.

Partenopei e Iblei arrivavano a questa partita appaiati in testa alla classifica e con il prossimo nonché ultimo impegno di campionato oggettivamente facile. Con queste premesse, lo avevamo anche detto in fase di presentazione, quella di oggi si poteva considerare come una finale.

E per evitare nuove polemiche, dopo quelle della settimana scorsa in occasione di Napoli-Nissa, la Fir aveva pensato bene di designare un arbitro che abitualmente dirige in Eccellenza, il signor Vincenzo Schipani di Benevento, che avrebbe dovuto essere garanzia di competenza e imparzialità. Non ci piace giustificare le sconfitte dando la colpa al direttore di gara, purtroppo per il Padua, in questo caso, il signor Schipani ha condizionato pesantemente l’incontro.

Alla prima azione della partita i ragusani commettono fallo e Vincenzo Gargano cerca i pali. 3 a 0.

Rossoneri e biancazzurri sono due squadre giovani e che hanno voglia di giocare. Così la partita è subito bella e combattuta. Dura, ma corretta. E costellata di falli.

Al 4° un fuorigioco napoletano mette sul piede di Peppe Iacono la palla del 3 a 3 ma il cecchino ragusano non centra l’acca.

I capovolgimento di fronte sono frequenti, sia l’una che l’altra squadra più di una volta si fanno pericolose. I ragusani dominano in touche e in mischia chiusa, ma non riescono a tramutare in punti questa superiorità, anche grazie a qualche “aiutino”.

Al 16°, per un placcaggio in ritardo, Peppe Iacono ha una nuova opportunità per pareggiare e questa volta non la spreca. 3 a 3.

Al 24° il primo grave errore del fischietto beneventano. Mischia a 5 con introduzione Padua. Il pacchetto ibleo arrotola le magliette ai dirimpettai e l’arbitro fischia una punizione a favore dei biancazzurri, che chiedono di rigiocare una nuova mischia. Il pilone sinistro partenopeo tira verso il basso ma il signor Schipani assegna una punizione per fallo di Stefano Russo. Cinque punti persi.

La partita si mantiene avvincente e combattuta. Al 34° un fuorigioco ibleo consente a Gargano di riportare in vantaggio la propria squadra. 6 a 3.

Il Padua non si abbatte e continua a giocare alla sua maniera e, finalmente, al 37°, al termine di una bella azione che vede l’ovale muoversi da destra a sinistra e poi nuovamente da sinistra a destra, arriva la metà di Luca Cavalieri. Capitan Iacono non trasforma ma la posizione è molto angolata. 6 a 8.

Il primo tempo si chiude qui. Alla ripresa c’è un fallo in ruck dei paduini e il Napoli rimette la testa avanti. 9 a 8.

Passa un minuto e i ragusani commettono nuovamente lo stesso fallo. Punizione e giusto cartellino giallo per Cristian Iacono. Peccato che il metro di giudizio non è sempre lo stesso.

Giocare con un uomo in meno per 10 minuti potrebbe essere la svolta per una partita che finora è stata estremamente equilibrata e invece la strenua difesa ibleo non consente ai padroni di casa di approfittare della superiorità.

Adesso sono le difese ad avere il sopravvento sugli attacchi.

Al 64° c’è un fallo dell’ala rossonera Paolo Scognamillo e l’arbitro non può fare a meno di estrarre un altro giallo.

Passano un paio di minuti e il Padua ha due occasioni per riportarsi in vantaggio. La prima viene vanificata da un placcaggio in extremis su un Peppe Iacono lanciato in meta, che viene spinto fuori quando ormai è a pochi centimetri dalla linea di meta. E lasciamo perdere il pugno “postumo” dato dal placcatore all’apertura iblea e non visto dal giudice di gara. Nella seconda ci mette invece lo zampino il signor Schipani. Mischia a cinque per il Padua. Le prime linee ingaggiano, quella napoletana arretra, l’arbitro fischia una punizione contro i ragusani.

Un minuto dopo i padroni di casa si ritrovano a battere una touche sui 5 ragusani. Dalla rimessa nasce un carrettino che crolla quando ormai è dentro l’area di meta. Schipani prima indica che il pallone è rimasto sollevato, in questo caso si riprenderebbe con una mischia a 5, ma poi fischia la meta per il Napoli. Gargano trasforma e porta la propria squadra oltre il break. 16 a 8.

L’incontro finisce qui. Il Padua prova a rifarsi sotto ma la rabbia per la partita che sente scappare via fa a botte con la lucidità.

I napoletani invece gestiscono con estrema calma gli ultimi minuti di gioco e al triplice fischio esplode la torcida rossonera, mentre nei volti dei padrini cala la tristezza per la partita persa e la rabbia per la direzione arbitrale.

Stasera la matematica non condannerebbe ancora il Padua, ma sperare che la Nissa domenica prossima perda a Salerno e che i napoletani facciano lo stesso a Monopoli è solo, appunto, una speranza.

La società Padua Rugby Ragusa ha comunque preannunciato che presenterà ricorso per il mancato rispetto delle norme minime di sicurezza dell’impianto in cui si è disputato l’incontro.

 

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