L’ultima era arrivata il 18 maggio 2014 al termine dello spareggio salvezza di Lecce con il Rieti. Poi c’erano state ben 12 sconfitte consecutive, alcune nette, altre di misura, ma pur sempre sconfitte. Oggi, finalmente, il Padua Rugby Ragusa ha vinto, nettamente e bene. A farne le spese è stata una Capitolina Roma, volenterosa, scesa in campo con l’intenzione di giocarsela, ma forse senza quella rabbia e quella voglia di vincere che c’era nei cuori dei giocatori di casa.

Per i ragusani era fondamentale vincere, così come era importante conquistare anche il punto di bonus. Al termine degli ottanta minuti di gioco l’obiettivo è stato ampiamente centrato, nonostante le condizioni climatiche non fossero quelle ideali: campo pesante, pioggia e grandine che a tratti hanno disturbato i giocatori, freddo e vento. Ma, come detto prima, la voglia di vincere era tale che niente e nessuno avrebbe potuto fermare gli uomini di German Greco. I biancazzurri hanno infatti dominato in tutti i fondamentali e in tutte le zone del campo. La mischia è stata sempre dominante, la touche ha vinto i propri lanci e spesso sporcato quelli avversari, il gioco alla mano è stata una delle armi vincenti. Dall’altra parte i romani hanno fatto quello che hanno potuto ma, quando non si hanno palloni puliti da giocare, e quando quei pochi a disposizione non si riesce a sfruttarli come si vorrebbe, c’è poco da fare.

Partono forte i ragusani, e già al 2° avrebbero l’opportunità per passare in vantaggio; ma il forte vento che nel primo tempo spira alle spalle dei romani smorza il calcio di punizione di Peppe Iacono, oggi schierato ad estremo, con l’ovale che si spegne qualche metro prima dell’acca.

La Capitolina ha anch’essa bisogno di vincere per lasciare le posizioni basse della classifica e allora si mette a giocare rendendosi a tratti anche pericolosa. Ma il pacchetto ibleo ha una marcia in più rispetto a quello avversario e così i palloni giocabili, per gli ospiti, non sono tanti. Ciò nonostante questa fase si rivela piuttosto equilibrata, con vampate da una parte e dall’altra, senza che però nessuna delle due riesca a piazzare la zampata vincente.

Questo fino al 15°, quando Stefano Iacono si ritrova l’ovale tra le mani e fa quello che gli riesce meglio: correre scartando gli avversari come birilli. Lo fa per una cinquantina di metri per poi passare la palla al fratello Peppe che non deve fare altro che tuffarsi in meta accanto alla bandierina. 5 a 0 perché lo stesso sbaglia poi la difficile trasformazione.

La Capitolina reagisce ma raramente riesce a portare pericoli alla difesa biancazzurra. Al 17° Mauro Murer potrebbe accorciare ma, nonostante il vento a favore, l’ovale non centra i pali.

Al 25° ancora un calcio a favore dei ragusani, per un fallo in ruck della terza linea capitolina Flavio Gentile. Al giocatore il fallo costa un giallo, alla sua squadra 3 punti perché capitan Iacono questa volta non fallisce il bersaglio. 8 a 0.

Con l’uomo in più ci si aspetterebbe un dominio paduino e invece i ragusani non riescono a trasformare in punti il fatto di giocare in quindici contro quattordici, mentre la Capitolina non è capace di approfittare del vento a proprio favore.

Quando si ritorna in parità numerica tutti pensano che si andrà al riposo su questo risultato e invece, proprio alla scadere, ecco che arriva la seconda meta iblea, segnata da Cristian Iacono al termine di un’azione da manuale. Si parte poco fuori i 22 biancazzurri; l’ovale passa di mano in mano per tutta la larghezza del campo fino a quando non arriva al più piccolo dei fratelli Iacono che con uno dei suoi guizzi lascia sul posto il proprio marcatore e corre a perdifiato fin dentro l’area di meta avversaria. Il fratello Peppe trasforma e il tempo si chiude così su un rassicurante 15 a 0.

Nell’intervallo i coach danno respiro alle proprie squadre, mandando in campo Andrea Solarino e Giovanni Tumino che prendono il posto di Paolo Bellio e Paride Vona per i padroni di casa, e Diego Di Castro, Edorardo Scaramuzzino e Pierluigi Palmisano che prendono il posto di Luca Lunedini, Francesco Ascantini e Mauro Murer per gli ospiti.

Alla prima azione del secondo tempo Alessandro Cappa commette un fallo di antigioco e l’arbitro lo manda a riposarsi per 10 minuti. Contemporaneamente coach Greco richiama in panchina Daniele Stracquadanio e il suo posto viene preso da Antonio Modica.

Giocare con l’uomo in più, si sa, nel rugby è un grosso vantaggio e i romani cercano subito di approfittarne riversandosi nella metà campo biancazzurra alla ricerca della meta che riaprirebbe l’incontro. Per almeno 5 minuti si lotta sulla linea di meta iblea, con gli ospiti che provano a bucare e con la difesa ragusana che si oppone con tutte le forze. Alla fine è la difesa ad aver la meglio sull’attacco e, addirittura, sul capovolgimento di fronte, un fallo ospite permette al piede di Peppe Iacono di arrotondare il risultato. 18 a 0.

Alla ripresa del gioco il pilone romano Fabrizio Di Lullo commette un fallo di troppo e l’arbitro lo manda per dieci minuti dietro la lavagna dei cattivi.

Ai ragusani servono i cinque punti e allora, approfittando della superiorità numerica, si decide di impostare il gioco per quell’obiettivo: non si piazza più e si va avanti con il gioco alla mano o con i calci sparati in touche. Ed è proprio dopo una serie di pick and go, al termine di una touche sui 5 romani, che Albert Digrandi riesce a intrufolarsi tra le maglie blu e a poggiare l’ovale oltre la linea di meta. Peppe Iacono sbaglia la trasformazione. 23 a 0.

Cinque minuti dopo un accenno di scazzottata tra Giuseppe Di Mauro e Fabrizio De Lorenzis costa ai due giocatori il rosso diretto. Crediamo che il signor Costantino in questo caso sia stato un po’ troppo severo, ma le scelte dell’arbitro è sempre corrette e quindi ci asteniamo dai commenti.

In 14 gli spazi si allargano e per i ragusani tutto diventa più facile, anche perché nel frattempo coach Greco mette in campo forze fresche: escono Alessandro Cappa e Giorgio Carbonaro, entrano Gianluca Tumino e Giuseppe Garozzo.

La meta del bonus non tarda ad arrivare e la segna, al 64°, Peppe Modica, furbo a battere veloce una punizione sui cinque metri capitolini prima che gli avversari si rendano conto di quello che sta succedendo. Capitan Iacono arrotonda. 30 a 0.

Prima di riprendere il gioco nel Padua entrano Marco Muccio e Ruben La Rocca, che prendono il posto di Enoc Valenti e Peppe Modica, mentre qualche minuto dopo sono i romani ad operare un cambio: esce Federico Sampalmieri, entra Giammarco Landini.

Con l’obiettivo raggiunto, e con la vittoria ormai in pugno, i ragusani si rilassano e gli ospiti finalmente cancellano lo zero dal proprio tabellino. È Cesare Di Nitto che marca, quasi allo scadere, la meta della bandiera, con Francesco Grillo che però non trasforma. 30 a 5 e partita che si chiude qui, tra la soddisfazione dei giocatori di casa e le poche decine di temerari spettatori presenti al campo del Rugby.

Con la vittoria odierna, e con le contemporanee sconfitte di Reggio Calabria a Colleferro e Svicat Lecce in casa con la Partenope Napoli, il Padua stasera può respirare e pensare alla prossima partita, il 22 febbraio a Colleferro, con un po’ meno di ansia.

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