Che cos’è?
Si, lo so, è un libro, e fin lì…
È un manuale. Un manuale di rugby per chi di rugby non capisce un’acca (e quindi non avrà capito la battuta…) e che vuole approfittare per acquisire quelle nozioni base sufficienti quantomeno per vedersi una partita in tv capendoci qualcosa.
È un libro di filosofia, in cui si trattano le idee e i modi d’intendere lo sport e la vita che accomuna chi ha scelto di praticare questa “arte marziale di gruppo”.
È un libro di storia, in cui si narra di come generazioni di rugbisti hanno visto la propria città distrutta dai bombardamenti rimettersi in piedi e attraversare boom economici, anni di piombo, crolli di ideologie fino a diventare, nel bene e nel male, quello che è oggi.
È un libro umoristico, che racconta le avventure e le disavventure di una serie di personaggi che sembrano usciti dalla penna di Cervantes, con l’unico particolare che sono reali e che li puoi incontrare a passeggio per la città.
Ma soprattutto è una lettura gradevole, per rugbisti, per appassionati non praticanti, e per tutti gli altri; 240 pagine a colori in cui si ride e ci si commuove, in cui si ricorda il nostro passato e si imparano lezioni da chi ci ha preceduto.
Il tutto con la presentazione di Martin Leandro Castrogiovanni, pilone della nazionale italiana di Rugby.
E scusate se è poco…

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