Qui Parma –  “alea iacta est”, ovvero Il dado è tratto. E’ finita la Kerrmesse di due giorni di sole intenso,un cielo azzurro terso e un campo da rugby di erba naturale di un verde smeraldo abbacinante, dove tra centinaia di ragazzi spiccavano i nostri scugnizzi del profondo sud con addosso la maglia su cui spiccava un leone pronto a ruggire. I Ragazzi di Torre con una rappresentativa di quattro validi elementi della Fortitudo Euritmica, hanno finito la loro avventura parmense, a cui è d’obbligo tirare le somme. Una formazione terz’ultima in campionato che fa tremare le grandi, e riceve i complimenti del Presidente del Colorno, Mario Padovani, per la grinta e la combattività profusa nei match. Sarebbe anacronistico dirlo ma dobbiamo sottolinearlo, in campo si sono visti ventuno leoni che non hanno mai mollato, anche il burbero allenatore, intervistato dal tg 3 sport regionale, ha elargito parole e frasi di elogio per un gruppo che ha sostenuto fisicamente ed economicamente una trasferta tra le più ostiche. Il campo ha decretato un verdetto poco consono alle vere potenzialità del gruppo (quindicesimi su venti formazioni), vedere due mete annullate al nostro Michelotto (Pagano Michelino), vedere ragazzi non cedere un centimetro, vedere gli scugnizzi percuotere le linee difensive avversarie, senza timore reverenziale è un bel vedere e soprattutto un bel sperare per il futuro dell’Amatori Rugby Torre del Greco, il nostro futuro. Possiamo definirli piccoli eroi, come il nostro Gargiulo Luigi, che ha giocato una partita intera con una mano fratturata (sarà operato a giorni), un perfetto sconosciuto giunto in punta di piedi a Gennaio dai disciolti Wasps, un ragazzo che viene da Sorrento per allenarsi, un ragazzo che si è imposto come valido pilone, un pilone che ha avuto una crescita tecnica e fisica di assoluto rilievo, in soli 4 mesi.Qualcuno avrà pensato che è valsa la pena? Guardandoli sgambettare in quel di Parma e quello che hanno dimostrato in campo, si non un solo si, ma mille volte si. Siamo stati la squadra più “lontana” del torneo, quella che con la scritta sulla spalle “iterum rudit leo” (il leone ruggisce ancora) guardami in faccia e non girarmi le spalle, ci sono ancora e ricordati che sono un leone e prima di prendere la mia pelliccia controlla che sia morto davvero. Vedere quattro ragazzi che non hanno mai giocato insieme (rappresentativa Fortitudo Euritmica) integrarsi nel gioco corallino in modo eccelso dando un validissimo contributo, tale da creare possibili timori futuri (essendo una squadra avversaria in campionato). Adesso è d’uopo nominare i ventuno leoni: AMBROSIO ADAMO, BORRIELLO GENNARO, BERTOLOTTO FULVIO, CIARAVOLA GIUSEPPE, DE NARDELLIS GIANLEONARDO, D’ISTRIA RAFFAELE, FELACO GABRIELE, GARGIULO LUIGI, GIORDANO SALVATORE, IACOMINO ANTONIO, LOSCIALE ANTONIO, NOTA VINCENZO, NOTO GENNARO ANTONINO, PAGANO MICHELINO, PALMA GIOVANNI, SARTORI FABIO, TUTTI CARMINE, rappresentativa della FORTITUDO EURIMICA : IEVOLI ROBERTO, BENEDUCE GIANMARCO, VETRANO MICHELANGELO, MANNO GIORGIO.
Il binomio Losciale – Ievoli (allenatore Fortitudo) al temine del torneo, ha dichiarato: “Una bell’avventura, dove nulla è stato lasciato al caso, abbiamo provato nuove strategie ed idee che possono far ben sperare. Il modo in cui questa mescolanza di atleti, provenienti da due formazioni avversarie, si è subito amalgamata e capita, questo succede solo nel rugby. Ottimo lavoro da parte di tutti i ragazzi.”