Durissimo impatto con il rugby nazionale per la Under 14 Imperia Rugby a Parma. Eh sì, perché ormai il rugby imperiese è fuori dal bozzolo e si misura regolarmente con la realtà italiana ed internazionale. L’accordo quadro di Imperia, Sanremo e Union Riviera con la franchigia federale delle Zebre ne è un esempio. I giovani della vasta under 14 imperiese sono dunque arrivati a Parma a ranghi compatti: 20 convocati e subito incontro con i giocatori ed i tecnici delle Zebre, da Andrea De Rossi a Filippo Ferrarini, la zebretta “adottata” ad Imperia, tra l’altro alle prese con i postumi da un infortunio tenacemente recuperato.

Dopo i convenevoli, nessuno sconto in campo. Peraltro è stata una prova inevitabile, chiosano i tecnici Emanuele Mori e Piero Binelli. Non sempre il rugby viene praticato entro i limiti delle regole ed è necessario adattarsi come nella vita di tutti i giorni. Per questo colpi proibiti ti arrivano in campo come nella vita comune, sia pure in altre forme. Per fortuna almeno nello sport l’arbitro, quando vede, pone un freno e tutela i giocatori. È il caso di Parma allora: il pur ben messo Adi Musso ha piagnucolato per un po’ dopo un brutto colpo proditorio, ma ha reagito. Anche Andrea Luglia, tallonatore fortissimo, già in evidenza al Ravano due anni fa, è stato costretto ad abbandonare il campo per infortunio. In difficoltà anche Andrea Boniello, mediano di mischia di cui si sentirà parlare, messo sotto pressione dall’aggressiva tenacia avversaria.

Imperia se l’è vista contro Chiken Milano, Parma Rugby, Primavera Roma. Nord e Centro dunque. E finale 5/6 posto con Reggio, persa, ma con onore per la resistenza ad un rugby molto maschio a cui non si è molto abituati.

Conclude Mori: “è un rugby da grandi ed impariamo anche da questo, però quando un nostro atleta è stato abbattuto con un tackle improprio ci sarebbe voluta maggiore tutela”.

Comunque nel rugby non ci si arrende e l’Imperia Rugby continua a macinare gioco ed esperienza.

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