Di Mario Friano

La storia di una società di rugby vista con gli occhi di uno dei figli –  3,tutti rugbysti -del fondatore, che vi ha partecipato fin dal primo allenamento.
Una storia fatta soprattutto di entusiasmo e passione sportiva, scevra da esaltazioni ma duratura nel tempo ( a differenza delle passioni estreme ma quasi sempre effimere); fatta anche di pochi mezzi, di sconfitte e di vittorie, di ottimismo e amicizia, di traguardi raggiunti, ma anche di guerre intestine e divisioni, di resurrezioni e  di riorganizzazioni su basi sempre più avanzate. Una sorta di manuale pratico per condurre e gestire una società di rugby, dove trovare preziosi consigli e spunti di riflessione, in un paese come l’Italia abituato a pensare che allo sport dei praticanti sia strettamente legata una figura di Presidente disposto alle follie finanziarie pur di ottenere successi esaltanti.
Ci trovate perciò le vittorie e  le sconfitte, ma soprattutto trovate i protagonisti del rugby, gli “implaccabili” del rugby, come sono stati definiti,  che niente e nessuno è riuscito a buttare giù.
Né gli avversari, spesso quelli “interni ed inconsapevoli” ( i più pericolosi, secondo l’autore), né la vita.
L’ autore Giulio Ferrara, ingegnere, è andato a ”ripescare” queste storie, su una strada- quella della memoria- fatta di uomini e di vicende, concordando, come tanti, che il rugby è veramente una questione da grandi:venne usato da Nelson Mandela come strumento per continuare il cammino sulla strada  della libertà. “Poche chiacchiere e molta serietà nell’impegno” è questo il messaggio fondamentale del Rugby, che forse non è ancora ben capito in Italia, secondo l’autore.
Un libro che mescola emozioni, ricordi e personaggi indimenticabili della società.
Storie di gente che è stato difficile buttar giù con un semplice placcaggio, che non hanno mai chiesto niente in contraccambio del loro impegno, e nemmeno hanno sbattuto la porta uscendo, come pure qualche “primadonna mancata” ha fatto.
E’ un doveroso tributo a tutti quei giocatori,tecnici, arbitri, dirigenti e sostenitori che hanno traghettato il rugby torrese dai tempi pionieristici fino ai nostri giorni.
La  conferma di una tradizione che mettendo insieme memoria e passione servirà da patrimonio prezioso da consegnare alle future generazioni di rugbysti.   46 anni  di mischie e mete,di segreti: lo spirito di corpo e di gruppo, la preparazione fisica, l’evoluzione tecnica e tattica, le partite da ricordare, le imprese da immortalare, ma anche le sconfitte che hanno temprato.
Non mancano molte pagine di statistica sportiva e di sintesi dei costi che le varie attività hanno comportato nel tempo.
E Voi, dopo aver letto questo libro, potrete mettervi alla prova perché in 200 pagine e più, c’è il vostro mondo, la vostra passione, la voglia di confrontarsi sulla propria cultura rugbistica, rivivere match rimasti nella memoria di tanti,aneddoti, soddisfare curiosità, cimentarsi con i numeri, naufragare tra cifre e vicende di grandi piccoli eroi.
Il tutto offrendo misteri,sentimenti, spigolature e dando una visione tecnica e socio-politica applicata al rugby.
Non solo. Un ripasso delle regole, ad esempio, non guasta. Così come analizzare e capire cosa ruota attorno all’ovale, descrivere lo sforzo dei dirigenti, sempre dimenticati a favore degli “eroi degli stadi”.
Per i torresi, ma non solo, il libro rappresenta una buona occasione per conoscere più da vicino il mondo del rugby e la squadra della città, la sua magia. Un bellissimo affresco dello sport nel quale conta il rispetto degli avversari e lo stare insieme nel terzo tempo, la correttezza, lo spirito di squadra e il coraggio,”dove non occorre essere belli, alti e prestanti per primeggiare, ma più importante è avere un cuore grande così, e saperlo mettere al servizio del gruppo”.
Il rugby è uno sport sempre più apprezzato in tutto il mondo, ma è anche un vero e proprio mood, una filosofia, uno stile di vita e di pensiero, un modo vincente di pensare l’antagonismo e la cooperazione, l’aggressività e, perchè no, l’eroismo; infine è una metafora facilmente applicabile a molti contesti relazionali, capace di veicolare contenuti positivi.
Un gioco che sta conquistando la passione di tanti. E che qui viene narrato con lo stupore della «prima volta».
Viaggio in uno sport che vive della semplicità e complessità della nostra stessa esistenza.