Sabato c’è Italia – Francia, quarta partita del sei nazioni 2017. Partita molto attesa, soprattutto dopo la prestazione di Twickenham e anche perchè è l’ultima partita in casa prima del match di chiusura contro la Scozia del 18 Marzo.

Affrontare la Francia non è mai facile, per fare un’analogia con il calcio è come affrontare l’Olanda o la Germania, al di là della rosa a disposizione e del gioco espresso sono sempre squadre quadrate e temibili contro cui giocare.

Ultimamente la Francia, nonostante l’incostanza nel gioco e nelle prestazioni, sta trovando la quadratura del cerchio, cosa che rende ancor più complicato il match dell’Olimpico.

A mio avviso ci sono 5 elementi importanti che possono condizionare la partita e a cui l’Italia deve fare particolare attenzione:

  1. I mediani di mischia: Serin e Dupont sono due mediani di mischia molto giovani ( rispettivamente classe ’94 e ’96) ma dall’incredibile esperienza, in grado di cambiare il ritmo della partita in ogni momento, anche attraverso incursioni personali vicino al punto d’incontro

  2. Le ali: La Francia scenderà in campo con Vakatwa e Nakaitaci, due ali molto pesanti, dalla potenza esplosiva. Di origine isolane giocano rispecchiando le caratteristiche tipiche dei fijani in quel ruolo. Secondo Esposito (intervistato oggi n.d.r.) sarà importante limitare il più possibile il gioco delle due ali, per evitare che diventino devastanti in gioco aperto

  3. La mischia chiusa: La mischia è sicuramente un punto di forza della nostra nazionale e quindi strano vederla in questa lista. C’entra di diritto visto le differenze tra i piloni che sono in campo per la Francia (Baille e Slimani) e i due in panchina (Atonio e Ben Arous), giocatori molto differenti, che costringeranno la nostra prima linea a diversi adattementi nel corso della partita.

  4. L’arbitro: Il discorso legato all’arbitro è strettamente legato alla mischia di cui abbiamo parlato sopra. Non perchè il neozelandese O’ Keefe non sia un buon fischietto anzi, ma perchè l’arbitraggio delle partite dell’emisfero nord si differenzia da quello tipico dell’emisfero sud (come le partite del resto), cosa che potrebbe andare a incidere proprio nella gestione delle fasi statiche e, in particolare, della mischia chiusa. Sicuramente De Carli avrà studiato in che modo O’Keefe gestisce generalmente la mischia, ma le differenze di gestione dello stesso momento di gioco da parte dei diversi fischietti del torneo può incidere sull’andamento della partita e sul risultato, visto quello che si è visto nei turni precedenti.

  5. I piccoli errori da non commettere: Nonostante l’ottima prova nell’ultima gara, con la particolare tattica difensiva adottata dagli azzurri, è arrivata la terza sconfitta consecutiva, segno che i ragazzi di O’Shea devono ancora migliorarsi. In particolare, è necessario correggere quelle sbavature che hanno contraddistinto tutti e tre i match fin’ora disputati che seppur piccole prese singolarmente, sommate diventato errori importanti. Gesti tecnici rispetto delle consegne e la giusta posizione in campo possono fare la differenza nella gestione della situazione e quindi influire nel risultato finale dell’incontro

@valeamodeo