…e con tanti dubbi sul futuro del movimento
La Nazionale femminile di rugby ad Agosto inizierà il mondiale. Lo farà avendo disputato nel 2017 solo 5 partite, quelle del sei nazioni. Mentre altre nazionali preparano la competizione con test match e raduni, l’Italia si prepara solo attraverso tornei seven, che vedono protagoniste alcune delle ragazze che parteciperanno poi al torneo ( e anche su questo ci sarebbe da scrivere). Secondo quello che abbiamo letto su Il Grillotalpa e che, ahinoi già sapevamo ufficiosamente, le ragazze di Andrea di Giandomenico non faranno alcun raduno o amichevole prima dei mondiali per motivi economici.

Mi chiedo: come può la federazione tagliare le spese alla nazionale più vincente di sempre che va a disputare il mondiale come ciliegina sulla torta di un quadriennio di costante crescita in termini di risultati, di numero di tesserati e di interesse?

E soprattutto: vista l’importanza data alla più grande competizione, come sarà il dopo mondiale?

Qualcuno starà già pensando quanto sia facile scrivere senza sapere quanto sia complicato far quadrare i conti, a questi rispondo decisamente invitandoli a leggere l’articolo 2 dello statuto FIR. La missione della federazione italiana rugby è di sviluppare questo sport, non può quindi essere concepito un taglio alla preparazione di una intera stagione di una nazionale (le Azzurre non hanno avuto la possibilità di disputare test match pre sei nazioni).

Il tutto può fare poco scalpore perché si tratta di rugby femminile, visto da molti come qualcosa di anomalo o addirittura inutile, anche tra le alte sfere federali, ma immaginate se, per risparmiare, la nazionale maschile non facesse i test match autunnali o i raduni prima delle competizioni e si presentasse a giocare il sei nazioni facendo incontrare i convocati solo una settimana prima.

Vorrei quindi fare un’ultima domanda a chi comanda parafrasando Verdone: “ma a noi sto rugby femminile ce serve o nun ce serve?”

Da parte mia, il più grande in bocca al lupo a tutte le ragazze che parteciperanno al mondiale, allo staff tecnico e a tutti coloro che continuano a sviluppare il rugby femminile, contro ogni pregiudizio e disparità.

@valeamodeo

RBS 6 Nazioni Femminile 2016, Aberavon Rfc, Port Talbot, 20-03-2016, Galles Donne v Italia Donne.
Sofia Stefan placcata da Rachel Taylor.
Foto: Gareth Everett/Huw Evans @ Fotosportit