di Paolo Ortolani

Il movimento rugbystico nelle Marche ha radici antiche. In particolare, lo sport camerte cominciò ad associare il proprio nome alla palla ovale negli anni ’30, partecipando agli allora campionati nazionali della GIL, dal 1936 al 1939. La squadra ritornerà a calcare i campi da gioco nel 1972, come Rugby Camerino, per scomparire dopo qualche anno ed oggi rinascere di nuovo come CUS Camerino rugby. Siamo nella primavera 2010. Il sogno di diventare “squadra” si realizza grazie all’entusiasmo di un pugno di studenti universitari e all’appoggio di alcuni appassionati di mezza età, già giocatori e simpatizzanti di quegli anni ‘70. Il Centro Universitario Sportivo (CUS) del locale Ateneo, si assume al responsabilità tecnica di supportare l’organizzazione. Mette a disposizione le proprie risorse in termini umani (allenatore e staff dirigenziale) e logistici (moderni impianti sportivi).

E’ importante sottolineare come, i ragazzi di Camerino, unici in Italia, abbiano deciso di portare sulle loro divise l’appello a fermare la strage sulle strade, dove troppi giovani ogni settimana, pagano un elevato tributo di sangue, inammissibile per una società civile. Sulle maglie è stampato il logo dell’Associazione europea familiari e vittime della strada onlus. Promotori e testimoni, oltre dei valori etico-sportivi di uno sport tra i più sani e nobili, anche della salute e del rispetto della vita sulle strade. E’ una grande testimonianza.

Il 10/10/10 (data significativa) il Camerino gioca la sua prima partita di campionato di serie C Marche. Conclude l’esperienza del primo campionato, vincendo 3 partite e conquistando in totale 17 punti. Non male per un esordiente.

Oggi la squadra è cresciuta, maturata sia dal punto di vista tecnico che emotivo. Al giro di boa del campionato, è li a sgomitare tra le grandi, ai vertici del campionato di serie C misto umbro-marchigiano, con i suoi 41 punti già acquisiti.

Complimenti a questi ragazzi, alla loro caparbietà, al loro spirito di sacrificio, al senso di fratellanza che sviluppa sostegno reciproco.