Le Under del Padua hanno vinto contro i pari età del San Gregorio: 41 a 0 per l’Under 16, con sette mete di cui solo due trasformate, 41 a 5 per l’Under 20.

Ottavio Modica è il primo ad andare in meta alla seconda azione del primo tempo.

Il San Gregorio reagisce prontamente con una azione che fa partire un loro giocatore verso la meta, ma bravo Gianluca Tirone che lo placca propria sulla linea, impedendogli di schiacciare la palla.

Al 13° il Padua si ritrova in quattordici per un’uscita temporanea di Giuseppe La Rosa ma ciò nonostante continua ad attaccare, a guadagnare terreno centimetro su centimetro. Il risultato arriva poco dopo con  Ottavio Modica che realizza la sua seconda meta, dopo aver attraversato quasi tutto il campo con una incredibile galoppata.

Lo imita qualche minuto dopo Gianluca Tirone.

Sempre con lo stesso “modus operandi”,  il Padua che attacca e costruisce, il San Gregorio che stenta e si difende, arriviamo alla fine del primo tempo.

Alla ripresa del gioco nel Padua iniziano i cambi: esce Carlo Firrito ed entra Giorgio Lentini, mentre al 7° esce Clyde Argintieri per Daniele Occhipinti. Al 10° Alessandro Cappa manca la meta, attraversando la linea, ma il pallone vola via. E non sarà l’unico a mancare la realizzazione finale, altri avranno l’opportunità di concretizzare, ma sbagli, piccoli e grandi, faranno mancare il risultato. Al 13° esce Gianluca Tirone per Matteo Firrito. Sarà proprio lui a realizzare la meta al 15°, seguito poco dopo da Alessandro Cappa.

Al 21° esce Ernesto Vindigni per Giulio Avveduto. Si va avanti con un susseguirsi di touche e mischie vinte e perse da entrambi gli schieramenti, ma il risultato non cambia: il fischio dell’arbitro ferma tutti sul 41 a 0.

Desidero menzionare, in quanto anche a loro va il merito della vittoria, partita dopo partita, coloro che io definisco “i silenti”, quei ragazzi che ci sono, che giocano, che sostengono, che placcano, ma che non vanno concretamente a meta, (ciò accade raramente), ma che ne permettono la realizzazione.

Parlo di  Matteo Accetta, Clyde Argintieri, Giorgio Lentini, Albert Di Grandi, Carlo Firrito, Daniele Occhipinti, Damiano Spataro e Giovanni (Giovannino per tutti) Tribastone, Francesco (detto Ciccio) Lo Presti, Giuseppe La Rosa, ragazzi che “silenti” stanno in mischia, si allacciano e spingono guadagnando quei metri che permettono, a chi sta fuori di andare a realizzare non la sua meta ma la meta della squadra.

The mens of the match sono due dei “silenti” Giovannino Tribastone e Giuseppe La Rosa, non si sono mai fermati e hanno dato il meglio.

Dopo il doveroso minuto di silenzio in memoria di un ragazzo del San Gregorio deceduto per incidente stradale, è iniziata la partita dell’Under 20.

La prima bella azione è stata di Giovanni Campo che ha mancato la realizzazione solo per un soffio, ma che ha subito fatto capire all’avversario che sarebbe stata una dura partita.

Il San Gregorio che tenta una realizzazione all’uscita di touche vinta, ma viene prontamente fermato da Marco Muccio.

Gli ospiti adesso si fanno tenaci ed insistenti, e non perdono occasione per farsi avanti.

Dai e dai, alla fine la spuntano realizzando, ma sarà la loro sola marcatura della partita (non trasformata), l’agognata meta.

Da quel momento in poi, però, l’unico colore che si vedrà in campo sarà quello della biancazzurro del  Padua.

Come se quella meta li avesse colpiti nell’amor proprio, “i novellini” sfoderano le armi e travolgono gli avversari: non c’è più partita, “piovono le mete”: Marco Cavalieri, Giovanni Campo,  Iacono Cristian saranno i realizzatori del primo tempo, che si chiude sul 17 a 5 .

Poco dopo l’inizio del secondo tempo esce Marco Cavalieri (sostituito da Marco Marlin), che lascia il terreno di gioco per aver ricevuto un fortissimo colpo allo sterno (il controllo in ospedale dirà che non è nulla di grave). Poco dopo Davide Bennardo finisce sotto l’acca avversaria, per i dieci minuti.

Ma i paduani oramai sono travolti dal loro stesso gioco e con un ritmo sempre più incalzante non danno tregua agli avversari. Non c’è storia! È tutto bianco celeste. Vanno a meta Giovanni Licitra, Marco Muccio, Marco Marlin e Giorgio Criscione, portando il risultato finale sul 41 a 5.

Man of the match un “silente”, uno di quelli che lavorano in silenzio: Paride Vona.