Di Sandro Scialino

Domenica mattina, partenza prima del previsto, bisognava essere a Mogliano entro le ore 9:00, già preparatisui campi, pronti per una nuova avventura: in Veneto, dove i ragazzi il rugby lo masticano da generazioni. Da sempre frequentiamo con animosità queste squadre ove, chissà per quale ancestrale motivo, fare una meta ci da più soddisfazione, i nostri s’impegnano maggiormente, sentono la competizione con i “grandi” del Veneto, ma anche soffrono di più  quando capita, poichè va detto che capita, che subiscano dure sconfitte.

Fa tutto parte della crescita ed il desiderio di “sfoderare” una bella partita, ove l’orgoglio e la forza ne determinino i connotati al di là del risultato, fa sì che gli atleti della LeonOrso, quando varcano i confini regionali inizino a sentire quelle vibrazioni che li portano a giocare al meglio.

Come al solito guido il pulmino, li vedo un pochino stanchi là dietro, sono giovani – penso – e le levatacce loro le sentono più che noi adulti, qualcuno confabula, altri ascoltano musica, un paio hanno gli occhi chiusi e, mentre penso ai “miei ragazzi”, mi viene un’idea, una di quelle idee che…. quando mai ti ricapita!?

Prendo il telefono, mi rivolgo ai ragazzi e gli chiedo a voce alta: CHE GIORNO E’ OGGI? VE LO RICORDATE? Una vocina ancora non formata risponde che è il primo d’aprile… Siete pronti a fare uno scherzo ad un dirigente della LeonOrso? Siete pronti a svegliarlo? Inutile descrivere che da lì ad un nanosecondo tutti erano “operativi”.  Ma torniamo a noi, detto fatto: vado su preferiti e seleziono il nome: implacabili i tuu tuuuuu iniziano a squillare e così tutti noi, fiato sospeso, nel più perfetto silenzio, attendiamo…

Mi vedo la scena: sta dormendo disteso nel caldo letto e, più in là, il cellulare lo martella con la sua suoneria vecchio tipo, incessante, irriverente, mentre lui cerca di girarsi estraendo una mano da sotto le lenzuola alla ricerca dell’irriducibile telefonino che, essendo anche vibrante, nel frattempo si era spostato.

Naturalmente per rendere tutti partecipi avevo messo in viva voce e, tutto d’un tratto, la sua risposta con voce forte, ma decisamente persa nell’oblio del sogni in cui fino un attimo prima si stava cullano: pronto – dice …. e noi zitti, ed ancora con maggiore fermezza: Pronto! Ciao, gli rispondo, scusami se ti disturbo … ti disturbo (consapevole che erano le 07:10 della domenica mattina)? …. non so cosa fare, qui il furgone non parte!!!! è come se non facesse contatto …. pausa…..

Ma come – mi chiede -? Ma non ti ho dato le chiavi del furgone nuovo?

Si, certo, ma è come se un antifurto non gli permettesse la messa in moto. Ma c’è un antifurto? Mi puoi portare le chiavi di un altro furgone?

Ma noooo – mi risponde – ma com’è possibile? E’ ancora in rodaggio …

……. e fu così che, ad un mio cenno, tutti i ragazzi presenti iniziarono, all’unisono, la cantilena PESCE D’APRILE, PESCE D’APRILE….

E’ stato un bellissimo momento, la “persona” ha sorriso e ci ha ringraziato condividendo con noi questo episodio ed augurandoci una bella giornata all’insegna del rugby!

I ragazzi hanno giocato con merito e passione, un pò altalenanti, ma certamente hanno fatto, ancora una volta, tesoro di un’esperienza positiva, giocando sotto un forte vento che alzava la polvere. Non posso non citare il III Tempo che ci ha visti protagonisti, anche questa volta, con insalate russe, orzotto, le torte più varie nonchè delle magnifiche costicine abbinate ad una polenta abbrustolita, il tutto cotto al momento con un profumino ….

Bella giornata, iniziata con un sorriso fuori programma e terminata attendendo che si ripeta.

Papà di Samuel U12 Leonorso, Sandro