L’iniziativa della palla ovale da far rotolare all’interno del carcere livornese ‘Sughere’ sta sempre più prendendo piede. Grazie al lavoro della società Lions Amaranto Livorno ed in particolare grazie all’impegno e alla dedizione dei tecnici Manrico Soriani e Michele Niccolai, è stata allestita una squadra di rugby speciale, composta da atleti attualmente detenuti nella casa circondariale livornese. La formazione, con grande autoironia, è stata battezzata, dagli stessi detenuti, ‘Le Pecore Nere’. 32 giocatori, tutti con detenzioni piuttosto lunghe, stanno effettuando, una volta alla settimana (la domenica mattina), sul campo sportivo del carcere, allenamenti piuttosto intensi. Le risposte sono davvero incoraggianti. La condizione fisico-atletica di questi atleti piuttosto giovani (la media non supera i trentacinque anni di età) è invidiabile. La loro crescita tecnica è costante. Presto i giocatori saranno divisi in un lavoro più specifico, relativo ai ruoli propri di un ‘quindici’: da decidere chi sarà impiegato in mischia, chi nel reparto mediano, chi nella linea arretrata. La volontà è quella di effettuare a primavera (se non addirittura prima) una ‘vera’ amichevole (contro gli ‘Old’ dei Lions?). Poi chissà – non poniamo limiti alla Provvidenza – la speranza è quella, in futuro, di far effettuare a questo team, grazie a deroghe speciali, anche campionati federali. L’iniziativa di portare la palla ovale all’interno delle ‘Sughere’ è stata dello stesso Soriani, coadiuvato dalla società Lions. Alcuni giocatori amaranto della prima squadra, degli Old e delle under effettuarono nel settembre 2014, all’interno del carcere, un allenamento con tanto di partitella in famiglia. Tale esibizione entusiasmò i detenuti, che in quella occasione si erano limitati al ruolo di spettatori. Grazie alla stretta collaborazione con la direzione del carcere, l’intenzione di far giocare a rugby tali atleti si è trasformata in realtà. Rispetto allo scorso anno, la rosa della formazione delle ‘Pecore Nere’ è cambiata radicalmente. Un anno fa la squadra era composta da elementi con detenzioni lievi. In questa stagione, invece, attivi sul campo del carcere sono elementi con pene piuttosto severe. Per ora sono i Lions ad affrontare, da soli, le spese per gli strumenti tecnici propri dei vari allenamenti. “Speriamo – afferma il presidente dei Lions Mauro Fraddanni – che questa nostra iniziativa, che, come è evidente, va ben oltre l’aspetto prettamente tecnico, venga affiancata da mosse concrete da parte delle istituzioni sportive e non sportive”.

lionstuttiinsieme