Il lungo week end della nostra nazionale è terminato, con le ragazze a fare la storia grazie al successo contro il Galles e la maschile costretta a leccarsi le ferite già aperte dai francesi e ben salate dai dragoni.

L’inizio settimana porta con sé mille considerazioni, impressioni, commenti e ipotesi, ovvia conseguenza del torneo concluso.

Le colpe, leggendo qua e la sono un po’ di tutti: giocatori stanchi e ormai non all’altezza, della federazione, di Brunel, dei media e perfino dei tifosi.

Mi permetto di dare le mie considerazioni a margine delle varie affermazioni più o meno sagge lette in questi giorni.

“Brunel deve dimettersi, mai nessuno aveva fatto peggio. Come pensiamo di arrivare ai mondiali?”

Le dimissioni del tecnico francese a pochi mesi dal mondiale sarebbero un rischio davvero grande se non una vera e propria inutilità. Cambiare in corsa il tecnico, lo staff,la mentalità e il gioco comporterebbe uno stress ancora maggiore rispetto a quello necessario alla nostra nazionale per ricompattarsi e ricostituirsi dopo il pessimo torneo giocato. Il mondiale, poi, chiude per noi un ciclo ben più ampio rispetto al semplice quadriennio, perché dopo la competizioni diversi giocatori lasceranno la maglia azzurra e sarà quello il momento del rinnovamento e del possibile cambiamento della guida tecnica.

“Ancora facciamo giocare Orquera e Mauro Bergamasco? E poi Haimona….”

Quello relativo alle scelte tecniche è un argomento davvero scottante. Molti, me compreso non hanno capito le scelte del francese, soprattutto in alcuni reparti.

Credo che Haimona sia un ottimo primo centro, ruolo in cui riesce a gestire meglio anche la fase difensiva. Avrei dato sicuramente più spazio ad Allan per fargli fare maggiore esperienza. Avrei anche chiamato gli inglesi di Italia a giocare, ma di certo le mie scelte vengono da ciò che vedo da fuori e non dall’interno, cosa che mi porta a dare nuovamente fiducia (con riserva) a Brunel.

Per quanto riguarda Mauro Bergamasco e Orquera il discorso è a parte. In particolare Orquera non faceva parte del gruppo dei convocati ed è stato richiamato solo a causa degli infortuni.

Sono convinto che entrambi non siano più all’altezza della nazionale e che possano esserci giocatori, magari meno esperti, ma più efficaci di loro. Ma non sopporto sentir parlare di loro come fossero degli scarsi o degli inadeguati. A loro va stretta la mano e ringraziati per tutto quello che hanno fatto per il rugby italiano, Bergamasco su tutti, che ha vestito la maglia azzurra ricoprendo ruoli improbabili cercando sempre di dare il meglio in campo.

“Possibile che l’Italia non abbia un’apertura forte che sappia calciare?”

Per prima cosa scindiamo le due cose. Avere un piazzatore e un’ apertura forte sono due cose completamente diverse. Per capirci il Galles ha un’ apertura forte (Biggar) e un piazzatore altrettanto forte (Halfpenny). Quindi risolvere un problema non significa necessariamente risolvere l’altro. E le strade per la soluzione non sono necessariamente le stesse. Entrambe le soluzioni hanno però un denominatore comune: migliorare la formazione tecnica al fine di far crescere l’offerta proposta ai ragazzi. Figure come l’allenatore specializzato nei calci e nei piazzati è pressoché inesistente o ancora relegata alla figura del bravo calciatore ex giocatore del club, così come la competenza dei tecnici a vari livelli (a partire soprattutto dal mini rugby, terreno ancora zuppo di improvvisati del settore che fanno perdere anni fondamentali nella crescita dei giocatori) è ancora decisamente bassa in Italia, nonostante la forte crescita degli ultimi anni.

Attraverso lo sviluppo della base avremo la possibilità di trovare dei bravi calciatori e delle brave aperture in futuro

“Considerato che anche la Georgia ci ha superato, dovremmo uscire dal sei nazioni…tanto siamo li solo per motivi economici”

So bene che non si risponde a una domanda con un’altra, ma vi chiedo: E la Scozia?

Cosa dovrebbe fare la Scozia sconfitta in casa dalla peggiore Italia mai vista?

Come minimo uscire dal torneo. Poi eliminare tutti i prossimi test match internazionali previsti, chiedere la testa di tutto lo staff e poi?

Cerchiamo di tenere i piedi per terra. L’Italia è nel sei nazioni. In primis perché non è arrivata ultima. In secundis perché, anche se viene da un pessimo periodo resta tra le migliori sei squadre in Europa.

E la Georgia che ci supera? La Georgia, in grande crescita, è piena di talenti, vince contro Spagna, Portogallo e Germania, guadagnando punti per il ranking mondiale, senza confrontarsi contro le sei più grandi d’Europa. Non credo riuscirebbe a vincere contro la Scozia o l’Italia. Perlomeno fino a che non scoprono di avere anche i tre quarti in campo.

Ricordiamoci che c’è sempre da costruire e non da distruggere.

@minchiamedeo

itafra