Roma – I valori del rugby alla base del reinserimento nel tessuto sociale: è questa la missione ultima del Progetto Carceri FIR, che vede tre Club direttamente collegati a case circondariali partecipare al Campionato Italiano di Serie C e numerose altre Società impegnate a diffondere il gioco ed il modo di essere tipico della palla ovale in numerose case circondariali ed istituti di pena minorili di tutta Italia.

L’impegno nelle carceri ha un ruolo centrale nel programma di responsabilità sociale della Federazione Italiana Rugby ed oggi a Frosinone, in occasione dell’amichevole pre-stagionale tra i Bisonti – la squadra dell’istituto frusinate, per il quarto anno iscritta alla Serie C laziale e presieduta da Germana De Angelis – e la selezione dell’Università LUISS di Roma sono stati il Presidente del CONI Giovanni Malagò ed il Consigliere Federale Stefano Cantoni, responsabile del progetto per conto di FIR.

Presenti anche i vertici dell’amministrazione penitenziaria e Walter Rista e Stefano Cavallini in rappresentanza de La Drola di Torino e La Dozza di Bologna, le altre due squadre di Serie C direttamente collegate ad istituti carcerari, il Segretario generale del CONI Fabbricini, il Provveditore del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria Cinzia Calandrini, il Presidente di ASI Claudio Barbaro, il direttore dell’istituto di Frosinone Francesco Cocco e Paolo Del Bene, direttore dell’area sport di LUISS.

“Il CONI è un unicum nel mondo, un modello che non vuol dire solo Giochi Olimpici e medaglie ma agisce anche su un binario parallelo. Che è rappresentato da chi non gode necessariamente delle luci della ribalta, perché tra le nostre mission c’è lo sport per tutti. Non abbandoneremo mai chi persegue ed è protagonista di tali iniziative, sinonimo di un Paese evoluto che privilegia la pratica motoria a ogni livello. Complimenti al mondo del rugby, che non si caratterizza solo per eventi come il 6 Nazioni ma anche per questo progetto dall’alto contenuto sociale e valoriale. Saremo sempre al vostro fianco” ha dichiarato il Presidente del CONI Giovanni Malagò.

“Il progetto tecnico federale di FIR – ha dichiarato Stefano Cantoni, oggi presente a Frosinone in rappresentanza del Presidente federale Alfredo Gavazzi – vuole essere inclusivo ad ogni livello, e la possibilità di utilizzare i valori caratterizzanti del nostro sport come strumento di reinserimento sociale di questi ragazzi è coerente con questo obiettivo. Oltre a La Drola, La Dozza ed ai Bisonti – ha aggiunto Cantoni – il rugby è presente grazie all’impegno di numerose Società anche in molti altri istituti in tutto il territorio nazionale, pur senza partecipare a competizioni agonistiche”.

“Proprio per quelli che sono i nostri valori fondanti – ha concluso Cantoni – riteniamo che il nostro sport sia particolarmente indicato per lasciare un segno profondo in questi ragazzi, aiutandoli nel proprio percorso riabilitativo. Bisonti, La Drola e La Dozza hanno tracciato il percorso, confidiamo che un numero crescente di realtà possano presto seguire il loro esempio prendendo parte ai Campionati federali” .

Il capitano dei Bisonti Rugby, il numero otto nigeriano Precious, da dieci anni detenuto presso l’istituto ciociaro, ha spiegato come “il rugby rappresenti per noi una parte fondamentale della vita all’interno del carcere. Gli allenamenti, le responsabilità individuali e collettive, l’obbligo di rispettare le regole del campo sono per noi un momento importante di crescita, come atleti e come individui. Il rugby è diventato fondamentale nella nostra quotidianità”.

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