Maria Cristina Tonna, responsabile FIR del Settore Femminile, a conclusione del Torneo delle 6 Nazioni femminile, traccia il bilancio azzurro del edizione 2016, illustrando i fattori che hanno permesso il raggiungimento di traguardi importanti come l’ammissione ai mondiali del 2017.

“Come prima cosa non posso che essere orgogliosa dei risultati raggiunti, non solo per il ruolo che ricopro nell’ambito della struttura federale, ma anche come donna e persona che ha fatto del rugby una ragione di vita. Due vittorie nel Torneo, la qualificazione alla prossima Coppa del Mondo e l’ottavo posto del ranking mondiale sono il frutto di anni di lavoro di tutto il movimento in rosa”.

“Abbiamo iniziato il nostro percorso nel 6 Nazioni con una sonora sconfitta, contro la Francia che ha poi vinto il Torneo, ma subito dopo una settimana eravamo in campo a tenere testa fino alla fine alle Campionesse del Mondo dell’Inghilterra. Con la Scozia siamo state concrete, con l’Irlanda forse ci è mancata un pizzico di determinazione in più, e poi nell’ultima partita c’è tutta la sintesi della nostra squadra: una buona organizzazione offensiva e una difesa ordinata, paziente e coriacea. Un plauso va fatto anche a tutto lo staff, sempre in sostegno della squadra, ciascuno per la propria competenza”.

Nelle ultime quattro edizioni del 6 Nazioni l’Italia ha raggiunto un buon livello prestativo, vincendo sempre almeno due partite; ogni anno si registrano innesti di giovani atlete, mantenendo sempre un buon equilibrio tra esperienza ed entusiasmo..

“Tutto questo è possibile anche grazie allo sviluppo che sta avendo il settore femminile, con una rete sempre più capillare su tutto il territorio italiano: i Tecnici di Sviluppo Femminile operano inseriti nelle strutture tecniche del comitati regionali, supportando in primis le categorie Under 14 ed Under 16, con interventi nelle scuole e presso le società; la Fir coordina le varie attività regionali Juniores e Seniores in stretta sinergia con i comitati stessi,e con le Società, fulcro delle varie attività quotidiane, sia di reclutamento che di formazione”.

Da tempo le atlete di interesse nazionale si avvalgono delle strutture messe a disposizione dalle Accademie Federali e soprattutto dei suoi preparatori atletici per migliorare la preparazione fisica..

“Aggiungo con ottimi risultati.. Stiamo avviando proprio in questo periodo un progetto che consentirà alle atlete juniores di frequentare i Centri di Formazione, per favorire l’acquisizione di una mentalità da atleta.

Il 6 Nazioni costringe il Campionato di Serie A ad un lungo stop..

“Altro tassello importante, che spero possa dare ulteriore linfa alle attività femminili delle società da cui provengono le Azzurre, e che si privano delle stesse per un tempo così prolungato durante il 6 Nazioni, è il contributo economico che sarà assegnato per ciascuna convocazione”.

L’effetto domino delle imprese della Nazionale Femminile sta facendo si che sempre più persone parlino del rugby al femminile come fenomeno sportivo e con rispetto, e questo movimento sarà di sicuro impatto anche sulle tante ragazzine che da oggi in poi guarderanno le Azzurre come esempi da voler seguire ed imitare..

“Proprio per questo credo che la Nazionale sia portavoce di un messaggio culturale e sociale, in cui tutte le donne, le ragazze e le bambine, non solo rugbiste, si possano riconoscere per provare a dire “ce la posso fare”, in qualunque campo”.

ItaliaFemminile