Il Terni Rugby rivolge il suo più sentito ringraziamento e un caloroso in bocca a lupo a Mauro Antonini che dopo sei anni di proficua collaborazione con il club rossoverde ha deciso di vivere una nuova avventura. Una scelta sofferta per lo stesso Mauro e dura da accettare per il club ternano nel suo insieme, dai coach ai dirigenti passando per tutti i ragazzi e i genitori. Perchè 6 anni di duro lavoro, sacrifici e anche tante soddisfazioni non si possono dimenticare. Arrivato nell’aprile 2011 come allenatore-giocatore della squadra Seniores, i Draghi centrarono subito sotto la sua guida i playoff per la Serie B venendo sconfitti solo nel barrage di accesso alle finali. Promozione rimandata di un solo anno però quando i Draghi di Mauro, dopo il secondo posto in Serie C, trionfarono nella finale playoff contro il Paganica conquistando per la prima volta nella storia ovale cittadina la serie cadetta. L’esperienza e le conoscenze di coach Antonini, divenuto poi direttore tecnico del club e allenatore dei Camaleonti Under 14, hanno permesso al Terni Rugby di crescere anno dopo anno. Dai Summer Academy Camp con la presenza di mostri sacri del rugby come Bruce Reihana (former All Black), Viliami Vaki (giocatore di Tonga ai Mondiali 2003 e 2007), Colin Osborne (skill coach Harlequins per oltre vent’anni), Cesare Marrucci (allenatore Accademia Nazionale Fir) alle visite eccellenti al campo di allenamento come quella di Paul Beet (allenatore del Frampton Cottorell) e Shaun Edwards, defense coach del Galles, dei London Irish e in precedenza head coach dei London Wasps. Contatti e conoscenze che Mauro si è creato nel corso degli anni grazie alla sua enorme passione per il rugby e alla dedizione allo studio, come in occasione del supercorso per allenatori a Durban, in SudAfrica, dove fece la conoscenza di gente del calibro di Nick Mallett (allenatore dell’ItalRugby) e Jean de Villiers (trequarti del Leicester in English Premiership e campione del mondo nel 2007 con gli Springbok). Con Mauro anche i Draghi hanno viaggiato in giro per il mondo: come dimenticare la splendida tournèe in terra d’Irlanda e le due amichevoli disputate con il Clondalkin e l’Ashbourne. O il mitico test match al campo di via del Cardellino a Borgo Rivo contro i Bristol Wanderers, squadra britannica composta da grandi ex. Con Mauro il club è cresciuto non solo rugbisticamente, con lo sviluppo del mini rugby, delle formazioni Juniores e della squadra femminile, ma è cresciuto anche sotto il profilo sociale portando il rugby nelle scuole contro il bullismo e in carcere per il reinserimento dei detenuti. Esemplare in questo senso il progetto “Ka Mate Ka Ora” – attuato da Jacopo Borghetti, Marta Corazzi e Valerio Guidarelli – raccontato nel libro di Antonio Falda “Per la libertà: il rugby oltre le sbarre”. Passione, lavoro, sacrificio. Questa l’eredità che Mauro lascia al rugby ternano, testimoniato nel suo impegno in campo ma soprattutto fuori. E la perseveranza che non gli fa difetto, siamo certi lo aiuterà a vincere la partita più importante. In bocca al lupo di cuore coach, grazie di tutto e…arriverderci.