Al termine della conferenza stampa di presentazione e dopo aver posato per la fotografia ufficiale sulla terrazza al 39° piano, i 12 capitani delle squadre impegnate nella competizione hanno rilasciato le prime dichiarazioni.

Kosuke Horikoshi (Giappone)
Io e i miei compagni di squadra siamo molto emozionati e contenti di partecipare per la prima volta ad un torneo di questo livello. L’impatto sarà da subito dei più forti, dato che esordiremo contro l’Inghilterra che lo scorso anno ha vinto il Junior World Championship. Ho visto giocare molte delle nazionali con cui ci confronteremo in questo mese, tra le quali anche l’Italia che, secondo me, ha una delle mischie più forti.

Bautista Ezcurra (Argentina)
Una manifestazione del genere dà sensazioni fantastiche, qui c’è il meglio del rugby mondiale e, di conseguenza, abbiamo la possibilità di verificare sul campo i progressi fatti dalla nostra squadra. Abbiamo anche la possibilità di scoprire un Paese splendido come l’Italia. Sarà un mese intenso, ma alla fine sono certo che questa sarà un’esperienza che ci arricchirà non solo dal punto di vista sportivo. Non capita tutti i giorni di trovarsi per tanto tempo a stretto contatto con ragazzi della nostra stessa età e che arrivano da ogni parte del mondo.

Rory Thornton (Galles)
Il girone in cui siamo inseriti insieme a Francia, Giappone e i campioni uscenti dell’Inghilterra è forse uno dei più difficili, ma in una competizione di livello mondiale è normale, perchè in gara ci sono solo i migliori. Affronteremo ogni match come se fosse una finale e se verrà fuori anche un buon risultato potremo ritenerci soddisfatti di aver fatto il nostro dovere.

Andrew Kellaway (Australia)
Contenti di essere in Italia per fare un bel torneo e una splendida esperienza di vita al di fuori del rugby, una di quelle che si possono ricordare per la vita. Le 12 squadre sono le migliori al mondo, per questo non vediamo l’ora di incontrarle a partire dalla sfida, che sicuramente sarà molto fisica, contro Samoa. Siamo fiduciosi ma valuteremo i nostri obiettivi gara per gara cercando di proporre il nostro gioco alla mano ed attaccare da qualsiasi parte del campo.

Atunaisa Moli (Nuova Zelanda)
Qui in Italia, quattro anni or sono, abbiamo vinto il nostro quarto titolo consecutivo e, anche se da allora è passato molto tempo, quella per noi è una grande motivazione ancora oggi. Arriviamo a questa competizione con molte aspettative, entusiasmo e voglia di far bene.

Paolo Buonfiglio (Italia)
Abbiamo preparato la sfida al Sudafrica partendo da una grande difesa e dall’efficacia della nostra conquista per riuscire a concretizzare tutte le opportunità contro un avversario che, sulla carta, parte avvantaggiato, sicuramente non per quanto riguarda la voglia di ben figurare, anche perché perché noi giocheremo davanti al nostro pubblico. Gli Springboks cercheranno da subito punti per vincere una Pool difficile e noi non dovremo solo cercare di arginarli, ma anche provare ad imporre il nostro gioco. Ripartiamo dalla ultime due buone gare contro Francia e Galles al Sei Nazioni per continuare a migliorare le nostre prestazioni.

Charlie Ewels (Inghilterra)
Abbiamo vinto le ultime due edizioni di questo torneo, ma il rugby under 20 è molto differente da quello senior, perché ogni anno la squadra cambia. Sappiamo che sarà un’impresa vincere il terzo titolo consecutivo, basta vedere chi sono gli avversari che andremo ad incontrare nel corso di questa competizione. La prima partita ci darà la misura della nostra competitività e potrà dirci fin dove ci potremo spingere

Hanro Liebenberg (Sudafrica)
Siamo contenti di essere in Italia in una grande nazione dove abbiamo già potuto gustare una squisita ospitalità. Siamo entusiasti di poter partecipare a questo torneo, una competizione dura. Abbiamo sei compagni reduci dalla finale dell’anno scorso che ci stanno dando la giusta motivazione per cominciare questo mondiale. Vogliamo proporre un buon rugby: un mix tra giocate ad alto ritmo e la nostra cultura del gioco con gli avanti.

Nick McCarthy (Irlanda)
Pochi cambi nella nostra squadra rispetto all’ultimo Sei Nazioni, ci siamo preparati bene per questo mondiale. Abbiamo perso l’amichevole con la Francia ma stiamo continuando il nostro processo di crescita prestazionale cominciato con le ultime due gare del Sei Nazioni. Affrontiamo questo torneo una gara alla volta già a partire dalla pool contro squadre molto forti. Nella nostra rosa ci sono molti talenti tra i trequarti e le belle mete segnate nelle ultime sfide lo testimoniano.

Lucas Bachelier (Francia)
Non siamo qui per fare una gita di piacere, ma per vincere il titolo e questo è il solo ed unico nostro obiettivo. A Viadana, dove giocheremo, incontreremo anche l’Inghilterra che, quattro anni fa proprio qui in Italia ci precluse la strada verso la finale. Quella sconfitta, è inutile nasconderlo, brucia ancora.

Joshua Dowsing (Samoa)
Siamo qui per crescere, migliorare e anche far vedere al mondo il nostro rugby. Per tutti noi questa esperienza sarà un ulteriore arricchimento del nostro bagaglio sportivo. Partiremo subito con un impegno che stiamo preparando come se fosse un Big match, perchè quella contro l’Australia sarà una partita che potrà dirci da subito dove possiamo arrivare.

Jamie Ritchie (Scozia)
Quest’anno abbiamo disputato un buon Sei Nazioni vincendo tre partite su cinque e penso che sia stato un buon banco di prova per questo torneo che ci apprestiamo ad iniziare. Vogliamo chiudere in bellezza questo 2015 mostrando a tutti che siamo in crescita.

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