In seguito ai diversi articoli di questi giorni sull’avvicinamento ai mondiali e sulla situazione del movimento femminile, abbiamo intervistato Maria Cristina Tonna, responsabile del settore femminile per la FIR.

Ciao Cristina, anche se la risposta è ovvia, sfatiamo subito un mito. L’Italia femminile parteciperà al mondiale?

La Nazionale Femminile sarà regolarmente presente al Mondiale, come da programma. Credo che questa notizia infondata sia stata ingigantita oltremodo, creando tra l’altro malumori all’interno del gruppo.

In che modo si sta preparando la Nazionale Italiana?
 
La squadra si sta preparando già da tempo con una specifica preparazione fisica. Mi corre l’obbligo di ricordare poi come appena una settimana fa siano stati assegnati i titoli femminili, e come fosse impossibile fino ad allora poter “rubare” le atlete ai club, impegnati nella rincorsa allo scudetto.
Il nostro staff ha predisposto dei raduni, tre per l’esattezza, di una durata maggiore rispetto al consueto, che copriranno sostanzialmente ad intervalli regolari il mese di luglio.
Mentre nel primo ci sarà un maggior carico di lavoro fisico, nei secondi due avrà più spazio la ri-costruzione del gruppo squadra che affronterà il Mondiale irlandese.
 
Secondo alcuni (me compreso) le ragazze della nazionale giocano poco. Nessun test prima del sei nazioni, nessuno prima del mondiale. Da cosa dipende? Non pensi possa incidere sulle prestazioni delle atlete durante il torneo.
 
Il fatto di giocare o meno uno o più Test Match deve essere inquadrato in un’ottica più ampia.
In prima battuta la mancanza di test match è dettata dalla difficoltà per le nostre atlete, tutte dilettanti, ad affrontare lunghi periodi fuori casa/lavoro/studio/famiglia; questa stagione sportiva tra Sei Nazioni, Seven e Mondiale abbiamo chiesto uno sforzo più grande del normale, logico che la preparazione abbia dovuto rispettare un equilibrio anche con tutto il gruppo squadra.
Inoltre , pur avendo avuto dei buoni contatti per giocare, purtroppo gli stessi non si sono concretizzati a causa delle diverse programmazioni tra Union.
Honk Kong aad esempio voleva venire in Italia, ma proprio mentre si stava giocando la fase finale del nostro Campionato, è chiaro che sarebbe stata una falsa opportunità.
Il nostro staff, dunque, in equilibrio con le esigenze della squadra, ha ragionato su un tipo di programmazione/ preparazione che al momento non prevedono TM, ma possibili gare interne, tenendo anche conto del calendario della competizione.
Credo che la nostra squadra possa raggiungere comunque una buona confidenza  e da arrivare al Mondiale pronta, mi fido  del nostro staff.
 
E’ vero che ci sono stati tagli al settore della femminile?
 
Per tornare alla recente Finale di Campionato, per la prima volta la gara è stata trasmessa in diretta, sui canali Fir, investimento di piccola entità, ma pur sempre un segnale di quanto la Fir abbia a cuore l’attività femminile.
Tra l’altro voglio ricordare come la manifestazione , anche quest’anno, abbia raggiunto numeri importanti, raccogliendo oltre 2300 persone sugli spalti per assistere alla Finalissima che assegnato il Titolo di Campionesse d’Italia.
Oltre alla Nazionale a XV, abbiamo in “movimento” nello stesso periodo la Nazionale Seven, con due tappe di GPS, la Selezione al Roma Seven e la Nazionale Seven Under 18.
A settembre, inoltre, la Nazionale Seven sarà nuovamente protagonista ad un Torneo in Germania.
Non mi pare proprio che ci siano stati dei tagli.
 
Dopo il mondiale, inevitabilmente, si pongono le basi per iniziare un nuovo ciclo. La paura di molti sostenitori è che non si riesca a dare continuità al gran lavoro che avete volto fino a oggi sia a livello tecnico, sia a livello strutturale. Puoi dirci nulla sulla prossima stagione?
 
Sono convinta che i cambiamenti portino sempre dei timori, ma credo che sotto la guida di Andrea Di Giandomenico abbiamo dimostrato ancora con più forza che in passato quella che è da sempre una peculiarità del nostro settore, la capacità di gestire il ricambio generazionale.
Andrea ha già monitorato tantissime ragazze durante la stagione sportiva che sta per concludersi, facendo visita a molti club di Serie A Femminile, oltre a visionare vari incontri di Campionato, in sinergia con lo staff della Nazionale. Anche la sottoscritta spesso la domenica è in giro a visionare gare, per noi è importante stare al fianco delle Società e delle ragazze.
Questo è un lavoro che facciamo da anni, insieme all’osservazione e al lavoro nei vari territori, sia attraverso il lavoro dei Tecnici di Sviluppo Femminile Regionali, che attraverso la nostra presenza. Nei vari Comitati i Tecnici di sviluppo Femminile lavorano in supporto delle attività di club, svolgono regolare attività congiunte, che sfociano poi in Tornei di Area, che attualmente giochiamo con la formula Seven ( Under 16 e da quest’anno Under 18), più attività Under 14.
Tutto questo è proprio volto ad avere un continuo ricambio, a far si che le giovanissime atlete possano scegliere quale strada intraprendere , senza però dare loro illusioni: a meno che non possiamo garantire alle ragazze un lavoro a vita, non possiamo parlare di professionismo!
La prossima stagione, essendo quello del mondiale un anno in cui molte azzurre daranno l’addio alla Nazionale, sarà l’anno della ricostruzione, così come accade in tutte le squadre quando finisce un ciclo. Noi abbiamo la fortuna di aveerlo sempre alimentato questo ciclo.
 
Nel mio articolo ho scritto in maniera provocatoria: “ma sta femminile ce serve o non ce serve” perchè ha volte si ha dal di fuori che sia più un peso che un valore aggiunto. E’ così?
 
Mi sento di dire in maniera ferma che non è così,poi ciascuno può trarre le sue conclusioni.
Tutte le attività femminili sono ormai considerate alla pari di quelle maschili , sia quelle domestiche che quelle Internazionali , i progetti federali sono tra i più inclusivi e sono sempre rivolti a bambine e bambini.
Proprio a tal proposito voglio ricordare come proprio 10 giorni fa è stato assegnato alla Federazione un premio da Telefono Rosa proprio per la continua azione culturale contro le diversità di genere e l’inclusività.
A volte dall’esterno non si hanno le giuste percezioni, vorrò dire che faremo un maggiore sforzo per aver una comunicazione maggiore.
 
Grazie Cristina.
 
@valeamodeo