La Rugby Roma 2000 non parteciperà al campionato di serie C1. La notizia che rumoreggiava negli ambienti della serie C laziale è ora ufficiale. La società legata al marchio Portaportese ha rinunciato definitivamente al campionato elite non avendo più un campo da gioco e le giovanili in grado di garantire le obbligatorietà per i play-off. La Rugby Roma 2000 è una realtà nota del panorama rugbystico laziale, sia per il lavoro svolto in 14 anni con il settore giovanile, (diversi nazionali giovanili che militano in eccellenza e nel campionato francese), sia per quel che riguarda la squadra seniores, sempre protagonista in serie C, vincitrice di diversi titoli di categoria e quattro volte ai play off promozione in sette anni.

Le motivazioni che hanno portato a questa scelta sono diverse ma riconducibili alla proprietà e ai rapporti con una società affiliata, l’Appia Rugby.

La storia della Rugby Roma 2000, infatti, è legata sensibilmente alla società sportiva Appia Rugby, sempre attraverso il patron di Portaportese Gabriele Caccamo.

Fino alla scorsa stagione le due realtà romane vivevano in simbiosi: la Rugby Roma 2000 partecipando al campionato under 18 e alla seniores (con due formazioni) e l’Appia Rugby che sviluppava il settore giovanile e propaganda. Questa continua collaborazione, talmente stretta da poter considerare le due realtà come un unico club, è svanita al termine dell’attuale stagione sportiva. Il perché della rottura è riconducibile, in primis, alla netta riduzione della sponsorizzazione da parte dello sponsor Portaportese e, in secundis, al mancato accordo tra il nuovo consiglio direttivo dell’Appia Rugby, presieduto da Massimiliano Scaringella e il direttore sportivo della Rugby Roma 2000 Daniele Randazzo. Secondo la dirigenza Appia non possono esserci presupposti di collaborazione considerando le mancanze di Caccamo, che non avrebbe versato quanto dovuto e quindi non in grado di garantire un nuovo accordo per la prossima stagione e anche per il comportamento del neo DS Randazzo, assolutamente non collaborativo, anzi conflittuale.

Secondo quest’ultimo, invece, a creare la definitiva rottura sono stati i rappresentanti dell’Appia Rugby, che hanno male gestito i fondi a disposizione nella passata stagione e, per di più, hanno più volte cambiato le carte in tavola al momento degli accordi. Sempre secondo Randazzo, infatti, l’Appia Rugby avrebbe prima garantito le obbligatorietà, per poi smentire. Inoltre, l’Appia, dopo aver rifiutato l’accordo, ha chiesto al presidente Caccamo il titolo per partecipare alla C elite autonomamente.

Di fatto, più di trenta ragazzi si ritrovano senza squadra a meno di un mese dalla ripresa delle attività.

La Rugby Roma 2000 è ora alla ricerca di un campo per continuare l’attività almeno con la squadra cadetta, ripartendo dalla serie C2.

@minchiamedeo

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