Il sole sorge tra le colline, mentre arriviamo a Gubbio, prossima tappa del nostro viaggio alla scoperta del rugby di base. E’, quindi, il momento di raccontare la giornata appena passata in terra toscana, ospiti del Gispi Prato. Ancora una volta, come nei primi giorni, restiamo piacevolmente sorpresi davanti al panorama rugbystico che c’è proposto. Mentre assistiamo agli allenamenti dei bambini, facciamo conoscenza con il presidente e alcuni tecnici, che ci raccontano la vita quotidiana sui campi del Gispi, altra società, come il Sambuceto, che si occupa esclusivamente del settore giovanile. Ciò che più ha meravigliato è vedere come in una società importante e strutturata come il Gispi, si respiri ancora un’aria familiare e si viva il rugby con il giusto spirito. Allo stesso tempo ci si rende subito conto che nulla è lasciato al caso, dalla scelta dei tecnici a quella dei dirigenti. Non poteva essere diversamente per una società che festeggia trent’anni dalla sua fondazione, che ha formato tantissimi ragazzi, alcuni dei quali arrivati al rugby di alto livello e che ogni domenica fa giocare più di 300 tesserati praticanti.

Dopo gli allenamenti, i tecnici si ritrovano insieme per un touche, segno che anche il legame tra gli allenatori, ex compagni di squadra proprio nel Gispi, è ancora forte così come la voglia di condividere un progetto comune

In conclusione, il Gispi è davvero una realtà interessante, dove nulla è lasciato al caso e la crescita dei giovani è al centro del progetto educativo societario tanto quella motoria quanto quella personale (penso, ad esempio, alla possibilità di studiare l’inglese nel summer camp).

Si continua a parlare, ma è ora di andare, di lasciare Prato, per raggiungere l’Umbria, altra regione da attraversare per conoscere un’altra parte del rugby nostrano. Eccoci, quindi, attraversare le colline senesi, dopo una notte di riposo nell’hotel Espace (la macchina di Davide).

Peccato per l’assenza di Lorenzo Cirri, tanto atteso per festeggiare il suo compleanno, assente (in)giustificato, a cui sarà portato il conto alla nostra prossima cena insieme.

@minchiamedeo

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