E sono due!
Dopo Gianesini, Mirano attinge ancora dal Mogliano per rinforzare ulteriormente la mischia e lo fa portandosi a casa il pilone Davide Meggetto.

Prosegue l’attività preparatoria alla Stagione Sportiva 2014-2015 per il Mirano Rugby, una preparazione che non si limita all’aspetto sportivo ma che vuole consolidare la competenza e la professionalità della Società, con un lavoro che guarda al lungo periodo.

Mirano ha cercato Meggetto continuando nella ricerca di figure che siano importanti non solo tecnicamente ma che si dimostrino “uomini di rugby” secondo il principio del “leading by example”: persone che entrino attivamente a far parte di quella che il presidente Nali definisce come “la grande famiglia Rugby Mirano”, dentro e fuori il campo. Persone che identifichino principi come amicizia, serietà, rispetto e amore per questo sport.
È proprio in questo contesto che acquista significato, dopo il ritorno di Gianesini, l’ingresso in squadra di Meggetto.

“Con Gianesini e Meggetto abbiamo arruolato due prime linee molto solide in mischia chiusa”, dice coach Volpato, “due giocatori intelligenti che conoscono il rugby e che sono capaci di portare avanti palloni, proponendosi attivamente in fase d’attacco e rendendosi protagonisti di un rugby moderno, che vede il movimento come priorità assoluta”.

Classe 1978, Davide Meggetto è alto 180 cm e pesa 105 kg. Pilone, esordisce nello sport di alto livello come calciatore (all’attivo ha tre presenze nella Nazionale Allievi) per poi abbracciare il rugby e vivere l’esperienza Nazionale nelle categorie Under 18, 19 e 20.
Come giocatore di Club è stato a Bologna, Treviso (conquistando lo scudetto Under 20), Piacenza, VeneziaMestre, Casale e Mogliano (dove conquista il titolo di Campione d’Italia nel 2013).

Un curriculum sportivo di tutto rispetto per un giocatore dinamico, in grado di fornire sostegno e, palla in mano, portare la squadra a giocare al di là della linea del vantaggio.

“Sono felice del l’opportunità trovata a Mirano”, afferma Davide Meggetto, “esigenze lavorative mi hanno imposto di allontanarmi da Mogliano ma iniziare questa nuova avventura, a 36 anni suonati, in un ambiente vivace come quello miranese, che ambisce a crescere e dove avrò la possibilità di tornare a lavorare assieme a vecchi amici, è uno stimolo che mi gratifica e mi spinge a dare il massimo”.

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