Riceviamo e pubblichiamo: 

Abbiamo atteso molto prima di scrivere questo comunicato. Abbiamo riconosciuto all’attuale Amministrazione tempo e fiducia, da sempre accordati anche alla precedente; tuttavia, la situazione non è migliorata, anzi, ulteriormente peggiorata.

Il Sindaco Tomasi, in tempo di campagna elettorale, si è visto più volte al campo; uno dei pochissimi venuto a congratularsi di persona in occasione dei nostri festeggiamenti per la vittoria del campionato.

Al tempo, sembrava seriamente interessato alle nostre problematiche e fermamente intenzionato a risolverle.

Sembrava.

Abbiamo accolto con piacere la nomina di Gabriele Magni come assessore allo Sport, per la stima che abbiamo di lui, prima come sportivo e poi come delegato del CONI.

Per questo, oggi, la delusione di fronte alla nostra condizione è ancora più grande.

Ci sono state fatte tante promesse al momento della vittoria al Turchi dello scorso anno. Tutti sembravano concordi nel voler trovare una soluzione che garantisse allo stesso tempo una casa al Rugby e un campo di allenamento adeguato per la prima squadra di calcio cittadina. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ci siamo dimostrati onesti e collaborativi per poi venire traditi dalla nostra stessa Città.

Siamo stati, senza mezzi termini, cacciati dal Turchi, abbiamo visto da un giorno all’altro le nostre H sparire e non ricomparire da nessuna parte.

Dopo aver combattuto 12 anni per vedere dei pali fissi da Rugby, siamo stati esiliati a Ponte alle tavole, tra spogliatoi fatiscenti e un campo non solo impraticabile, ma anche non omologabile a causa delle reti troppo a ridosso della linea di gioco. Un campo duro come il cemento, infestato da rovi e costellato da voragini fatte mesi fa per intervenire sull’impianto di irrigazione mai riparato e lì lasciate, senza essere nemmeno ricoperte.

C’era stato promesso che il fondo del campo sarebbe stato rifatto e gli spogliatoi ristrutturati. Ad oggi, noi, squadra campione di Toscana, siamo costretti ad allenarci in rettangoli di terra da dove spuntano tombini in cemento, pali della luce, tondini di ferro. Ogni sera, ci mettiamo in fila per una doccia fredda in spogliatoi sporchi e cadenti. Ogni sera, rischiamo di farci male e saltare giorni di lavoro per l’inadeguatezza degli spazi messi a nostra disposizione. Sì, noi di giorno lavoriamo, il Rugby lo facciamo per passione, e con la stessa passione lottiamo per poter continuare a farlo.

Identico trattamento è riservato ai nostri “orsetti”, i tanti bambini che hanno scelto questo sport. Certo, per loro cerchiamo sempre di ritagliare uno spazio di allenamento in un lembo di terra che non sia decorato da sassi e tombini di ferro, ma non è sempre possibile.

È vergognoso e umiliante vedere a fine allenamento i loro genitori che li avvolgono in un asciugamano e li portano in macchina sporchi, perché non ci sono docce in condizioni decenti. {Approfittiamo per dire che non li ringrazieremo mai abbastanza e che siamo veramente tanto fieri di loro per come continuano a lottare con noi, senza lasciarsi scoraggiare da un’Amministrazione sorda e cieca.}

Noi ci vergogniamo a incontrare i nostri tifosi e a non saper loro dire dove poter assistere ai nostri incontri. Ci vergognamo a dover ogni volta congedare i nostri avversari senza poter offrire un terzo tempo in un ambiente dignitoso (unici in Toscana per questo). Ci vergogniamo a non poter fornire alla curva alcun servizio igienico.

Negli ultimi 12 anni, da quando esistiamo, ci siamo sempre impegnati per Pistoia; ne sono prova le nostre iniziative nel sociale e le numerosissime collaborazioni con le associazioni del territorio. Abbiamo un numero di tesserati che raddoppia di anno in anno; la quota di bambini sotto i 10 anni è quintuplicata dalla scorsa stagione. Abbiamo un movimento in crescita e una prima squadra vincente, ma, nonostante tutto, continuiamo a sentirci indesiderati a casa nostra!

Tuttavia, questa RIMANE CASA NOSTRA.

Nonostante il modo in cui veniamo trattati, nonostante le offerte allettanti che ci arrivano dai comuni limitrofi per spostarci da loro, noi non lasceremo che a decidere per il nostro futuro, per il nostro sport, per la nostra passione sia qualcuno che non ci conosce nemmeno, chiuso in un ufficio dietro una scrivania.

Noi giocatori, insieme a tante famiglie che si sono avvicinate al nostro ambiente, adesso vogliamo risposte immediate. Vogliamo, da domani, un campo vero dove allenarci e poter provare gli spazi e gli schemi di gioco reali. Vogliamo che chi deve decidere per noi (sindaco, assessore, tecnici) si confronti con le nostre esigenze e veda la nostra situazione.

Se lo stato delle cose non cambierà… no, ci dispiace, noi non ce ne andremo comunque. Noi metteremo in campo tutte le iniziative e le forme di protesta di cui saremo capaci, sicuri che tutte le associazioni che negli anni hanno trovato in noi sostegno e disponibilità saranno adesso pronte a sostenerci.

 

Gli Orsi