L’ultima conferenza romana dell’RBS 6 Nazioni 2017, per Conor O’Shea, coincide con l’annuncio della formazione che sabato affronta la Scozia nel turno conclusivo del Torneo. Ma la partita di sabato finisce per essere un’appendice, ed i temi toccati dal tecnico irlandese guardano, come sempre, al futuro del gruppo e del movimento italiano.

“Sabato c’è la Scozia, ed abbiamo preparato la partita per vincerla. Non potrebbe essere diversamente, lavoriamo per avere successo. La scelta della panchina, con sei avanti e due trequarti, si basa sulla volontà di cercare di invertire la tendenza dei nostri secondi tempi. E’ un rischio se si pensa agli infortuni, ma anche una grande opportunità per Violi che può coprire i due ruoli della mediana” ha commentato il CT parlando del test-match di Murrayfield.

Simone Favaro, per un lieve problema al ginocchio, non sarà della partita: “Nulla di grave, ma abbiamo preferito fare questa scelta. E sono contento di poter schierare due atleti come Max e Braam. Abbiamo una grande sfida davanti” ha aggiunto O’Shea.

Poi, il CT è tornato a concentrarsi sulla necessità di applicare il piano di gioco per ottanta minuti, ma anche sul bisogno di creare attorno agli atleti il corretto sistema per esprimersi al meglio: “L’aspetto più frustrante sono, oggi, i momenti di buio che ancora abbiamo: contro la Francia eravamo la miglior squadra in campo nel primo tempo, ma a questo livello basta che ogni giocatore dimentichi di fare il proprio lavoro per una volta in un match perché tutta la squadra ne risenta. Un piccolo calo di concentrazione si paga a carissimo prezzo, lo viviamo sulla nostra pelle”.

“Eppure – ha aggiunto O’Shea – siamo molto vicini ad essere competitivi. Dopo un anno in Italia ho visto dei progressi nel percorso di formazione, ma c’è ancora molto da migliorare. Credo molto in questo gruppo, ma dobbiamo avere tutto ciò che serve, qui e nelle franchigie di PRO12, per sfidare i migliori al mondo. I giocatori ci sono, lavoriamo duramente ogni giorno con loro, e se guardo a Gega, Lovotti ed a tanti altri giovani so che avremo una grande squadra in futuro, a patto di creare attorno a loro le condizioni ideali. Non sono uno sciocco, so che non avverrà dall’oggi al domani, ma tutti gli investimenti dovranno riguardare il mettere gli atleti nelle migliori condizioni possibili: penso alla psicologia, alla nutrizione, alla creazione della consapevolezza che ogni minuto di una partita conta. Facciamo i giusti investimenti – ha aggiunto O’Shea – o falliremo”.

“Siamo molto, molto vicini ad essere competitivi. La nostra sfida oggi è soprattutto mentale, dobbiamo vincere tante piccole sfide, lavorare minuto dopo minuto. In Nazionale come alle Zebre o a Treviso dobbiamo imparare a fare bene le cose che possiamo controllare direttamente sul campo. Impariamo a farlo, con i giusti strumenti per riuscirvi, ed i risultati arriveranno molto rapidamente. C’è tanta passione in Italia, ovunque vada vedo e sento tanto entusiasmo e con il giusto sistema in essere potremo toglierci molte soddisfazioni e rendere fieri i nostri fans”.