Alcuni mesi fa, era il 24 novembre dello scorso anno, avevamo parlato del progetto che Andrea Buscemi, fisioterapista e osteopata del Padua Rugby Ragusa, aveva studiato insieme al Centro Studi di Osteopatia Italiano e che stava mettendo in pratica avendo come “cavie” gli atleti dell’Accademia del Rugby di Catania. L’obiettivo, ci aveva detto allora, era di “monitorare e mantenere lo stato di salute muscolo-scheletrico e posturale degli atleti con interventi mirati e programmati durante l’anno di attività agonistica, al fine di ridurre il rischio di infortunio e migliorare la performance sportiva”.
Finalmente il progetto è arrivato a conclusione e così abbiamo chiesto al dottor Buscemi di farcene una sintesi.
«Si è trattato di un’esperienza molto positiva, sia in termini personali che di risultati “sul campo”», ci risponde di getto. «Durante tutta la stagione abbiamo eseguito circa 100 trattamenti, in diverse aree corporee, a seconda del ruolo in cui gli atleti sono stati impegnati. Le parti disfunzionali che sono state maggior oggetto di trattamento sono state le articolazioni (caviglie, ginocchi, spalle) e le zone lombari.
Ma gli aspetti da sottolineare sono la significativa riduzione del dolore dopo il trattamento manipolativo osteopatico, oltre che l’abbassamento dei tempi di recupero post infortunio, cosa che ha consentito un precoce ritorno all’attività agonistica, con solo uno o due giorni di stop fisiologico dell’atleta. In questo modo gli allenatori hanno potuto disporre della rosa completa dei giocatori durante tutta la stagione sportiva».
Considerando i risultati, il progetto sarà quindi riproposto anche nella prossima stagione?
«Da parte mia, la disponibilità è massima. La palla, adesso, è in mano alla Fir, e dovrà essere la Federazione a decidere se continuare o meno. Ma per avere il “verdetto” bisognerà aspettare ancora un po’».

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