“Giocare il 6 Nazioni è sempre emozionante, una grande opportunità per ogni giocatore. Per noi sarà un Torneo duro, con tre partite fuori casa. Non ci poniamo obiettivo, pensiamo ad una partita alla volta, a cominciare dal debutto del 6 febbraio contro la Francia”.

Sergio Parisse, dal novembre 2007 capitano dell’Italrugby, approccia così il suo ottavo RBS 6 Nazioni da leader degli Azzurri. Insieme al CT Jacques Brunel il numero otto di Italia e Stade Francais ha partecipato oggi al lancio internazionale, nella familiare cornice dell’Hurlingham Club di Londra, sulle rive del Tamigi.

“Abbiamo due partite da giocare davanti al nostro pubblico, nel calore dell’Olimpico di Roma, il 14 febbraio contro l’Inghilterra ed il 27 febbraio contro la Scozia: una responsabilità ma anche uno stimolo ulteriore a fare bene. Abbiamo molti infortuni, ma una cosa mi sento di garantirla: daremo sempre il massimo”.

“Dieci esordienti sono molti – ha proseguito Parisse – ma tante assenze significano una chance per questi ragazzi che si affacciano sul rugby internazionale di mettersi in mostra, di meritare la Nazionale e l’alto livello”.

“Da quando Jacques guida la Nazionale – ha detto il capitano dei Campioni di Francia – cerchiamo di proporre un gioco che coinvolga maggiormente tutti i reparti rispetto al passato. In questo 6 Nazioni dovremo adattarci ancor più ad ogni singolo avversario, prendere le decisioni giuste sul campo sarà la mia responsabilità. Abbiamo due aperture giovani, più Allan infortunato e Haimona che può rappresentare un’ulteriore opzione: per il rugby italiano è importante avere tre potenziali numeri dieci per il futuro”.

“Cosa manca ancora all’Italia? Continuità nelle performance. Non siamo ancora al livello che vorremmo, ma è evidente a chiunque che questa Nazionale è cresciuta molto dal 2000 ad oggi. Ogni Torneo per noi è una chance per ribadire che meritiamo di essere qui, anche se non abbiamo la stessa storia dei nostri avversari. Chiunque abbia giocato contro l’Italia sa che non siamo un cliente facile. Spero che un giorno non lontano troveremo quella regolarità che ancora ci manca” ha dichiarato Parisse.

Jacques Brunel, al suo ultimo Torneo alla guida dell’Italia, ha detto: “La nostra sfida, con tredici assenti rispetto alla Rugby World Cup, non può che essere quella di essere competitivi molto rapidamente. E’ una sfida e la affronto con grande entusiasmo, come ho sempre fatto. Vogliamo dare un’immagine positiva di questa Nazionale e del rugby italiano in generale”.

Il CT si è poi concentrato sulla sfida contro la Francia, guidata da questo Torneo da Guy Noves, vecchia conoscenza del tecnico dell’Italrugby: “Guy cercherà certamente di dare il proprio stile alla Francia, ma deve anche costruire una squadra nuova ed avrà la pressione di un risultato importante, che manca da molti anni. Sicuramente ci sono grandi aspettative su di lui.”.

Sulla sfida contro l’Inghilterra del 14 febbraio, debutto casalingo dell’Italia all’Olimpico contro l’unica europea mai battuta dagli Azzurri, il CT ha detto: “L’Inghilterra vulnerabile? Jones è forse il miglior allenatore internazionale sulla piazza, credo che possano ambire tranquillamente alla vittoria finale”.

“Sono totalmente assorbito da questo Torneo, dal desiderio di vedere un’Italia che si esprime nel miglior modo possibile, da protagonista del gioco in ogni partita” ha concluso Brunel.

La Nazionale, intanto, ha concluso il raduno di Roma dove gli Azzurri torneranno a radunarsi domenica 31 gennaio in vista della prima giornata di sabato 6 febbraio allo Stade de France.

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