E’ serie A. E’ un sogno che si avvera per la Pesaro Rugby che pur uscendo sconfitta da Parabiago, centra quel salto di categoria cercato da almeno quattro anni. Giallorossi più forti della pioggia, del vento e della paura di gettare via sul più bello un risultato accarezzato a lungo. Mai sconfitta è stata più dolce, un 15-13 per il Parabiago che non basta ai milanesi, dato che Pesaro aveva vinto di tre in casa. Ma un risultato probabilmente giusto in base a quanto si è visto sui 180 minuti. Una differenza minima, certo, ma è altrettanto vero che Pesaro in casa e in trasferta ha fatto vedere qualcosa in più nel gioco. A Parabiago, nonostante un primo tempo giocato sotto il diluvio universale, i giallorossi hanno messo in mostra le loro buone mani e mostrato che il rugby non è solo sport da sportellate e giocatori grossi. E Pesaro ai calci piazzati del Parabiago ha ribattuto con gioco e mete.
Non che sia stata facile. Sembrava impossibile giocare sotto un diluvio simile in avvio. Il primo tempo è senza dubbio condizionato dalla pioggia, calci alti e tanti errori alla mano. Pesaro va avanti con un piazzato di Marco Martinelli e Parabiago ribatte al primo calcio di punizione conquistato. Allora è Pesaro che dopo i primi venti minuti decide di provare comunque a fare il suo gioco alla mano, trovando la prima meta. Mischia sui cinque d’attacco, un primo punto di incontro e Mattia Martinelli pesca bene al largo Gai che nonostante un placcaggio durissimo vede Nardini all’ala che si tuffa in meta. E’ 8-3 per Pesaro e Parabiago sembra non trovare le misure alle folate dei kiwi. Peccato che nel secondo tempo sembra riproporsi la gara di andata, con Pesaro imbambolata, che dimentica il suo gioco al piede e Parabiago ad attaccare.
I milanesi cercano la meta, ma Pesaro è brava prima ad annullare e poi a placcare come se non ci fosse un domani. E’ così che Parabiago si affida al piede della sua terza centro Maggioni. Uno, due, tre, quattro piazzati e Parabiago vola sul 15-8. Qualsiasi squadra avrebbe abbassato la testa, ma Pesaro nella sua follia si ricorda del suo gioco. I neo entrati Benelli, Cardellini, Cecconi, Sanchioni e Babbi sono ossigeno puro per il 15 giallorosso che si riporta nella metà campo avversaria. Manca un quarto d’ora e Pesaro riprende a macinare gioco, sa che un piazzato non basterebbe e allora cerca la meta per avvicinare i padroni di casa. E’ tanta la pressione pesarese e al 30′ Pesaro apre al largo, Pozzi rompe un placcaggio, l’ovale arriva al largo a Jaouhari che schiaccia in meta. Martinelli non trasforma, ma Pesaro è sotto di soli due punti. Mancano dieci minuti e i kiwi capiscono bene che il miglior modo per impensierire gli avversari è tenere palla in mano. E’ così che chiudono in attacco fino al triplice fischio dell’arbitro. Poi solo lacrime di gioia.

Pesaro Rugby: Marco Martinelli, Nardini, Gai (Babbi), Ulissi, Panzieri, Mattia Martinelli, Tommaso Ballarini (Cardellini), Scavone (Cecconi), Jaouhari, Villarosa, Campagnolo (Sanchioni), Battisti, Pozzi, Galdelli (Benelli), Maccan All. Ernesto Ballarini A disp. Casoli, Tarini.

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