Nella prima Nazionale Under 18 Femminile della storia del rugby italiano, allenata da Andrea Di Giandomenica, che in Svezia ha
disputato il campionato europeo FIRA classificandosi al 7°posto era presente anche l’atleta del Rugby Forlì 1979 Homedje Gladys.
La ragazza, togolese di nascita ravennate di adozione ma cresciuta nel florido vivaio forlivese, ha giocato tutte le partite partendo molte
volte titolare e risultando un punto di riferimento per le sue compagne. Il piazzamento finale, maturato dopo due vittorie e quattro sconfitte,
ha consentito alle ragazze di valutare il loro livello attuale rispetto alle potenze europee e di avere punti di riferimento per monitorare i propri miglioramenti in futuro.
“Il livello e la velocità di gioco è stata impressionante sin dal primo giorno ed anche la fisicità di molte squadre è qualcosa che non immaginavo neanche”
analizza Gladys. “E’ stata un’esperienza incredibile e da qui voglio partire per crescere ulteriormente. La maglia azzurra da una carica enorme, ma indossarla
è più che altro un atto di grande responsabilità: noi rappresentiamo tutte le ragazze che giocano a rugby e non possiamo permetterci di deluderle.
Per crescere quest’anno inizierò a giocare anche a rugby a XV, quello vero, perchè ora che ho assaporato l’azzurro posso dire che
l’appetito viene mangiando. Insieme ad alcune ragazze forlivesi cercheremo di guadagnarci un posto nella Benetton Treviso mentre le
domeniche che non giochiamo continueremo, in Coppa, a vestire i colori del Rugby Forlì 1979.
Non posso nascondere che ora il mio obiettivo è cercare di giocare più partite possibili a rugby a XV e poi in futuro poter difendere ancora la maglia
azzurra nel 6 Nazioni e nelle altre partite”.
Idee chiare, obiettivi nel mirino e tanta determinazione. Queste sono le caratteristiche della rugbysta forlivese che ha scoperto questo sport
quattro anni fa come racconta il suo Coach Zuccherelli: “Sin dall’inizio si capiva il potenziale di Fiocco (soprannome della ragazza) anche se le
prime volta dalla paura buttava la palla in avanti. Gladys è molto intelligente e si applica con una dedizione incredibile. Negli ultimi anni ha fatto
la spola Forlì-Ravenna più volte al giorno per frequentare il liceo la mattina e gli allenamenti al pomeriggio. E’, per lei, una grossa soddisfazione e la cosa
che più colpisce è che sa benissimo che questo non è altro che un punto di partenza”.
Il percorso delle azzurre ad Enkopping, sede del campionato europeo vinto dalle inglesi, è stato un crescendo anche se la prima giornata è
stata caratterizzata da quattro incontri veramente duri fisicamente con Russia, Olanda, Belgio e Germania. Dopo aver vinto solo con il Belgio
nella seconda giornata la semifinale per le posizioni che vanno dal 5° all’ 8° posto ha visto le Azzurrine soccombere dall’Irlanda mentre nella finale del 7° e 8° posto
le ragazze di Di Giandomenico hanno vendicato la sconfitta della prima giornata ed hanno battuto la Germania.
Come detto un’esperienza entusiasmante che ha catapultato Gladys nel rugby di un livello più alto e che l’ha resa consapevole del duro lavoro che l’aspetta
per poter vestire ancora in futuro la maglia azzurra: “Sarà dura conciliare studio e allenamento, ma è un’opportunità che non mi devo lasciare sfuggire e
lavorerò con dedizione ed entusiasmo per raggiungere obiettivi più alti”.

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