Union Tirreno – Rugby Lucca 23-20

Chi scrive, è appassionato di rugby e segue con regolarità il Rugby Lucca da ormai 10 anni. Chi scrive, è bene chiarirlo subito, è un tesserato del Rugby Lucca ma è altrettanto bene precisare che, per fare ciò che fa, non percepisce un euro dalla su detta società: tutto ciò che fa, lo fa per passione. I lettori che ci seguono abitualmente sapranno che mai, ne dal sottoscritto ne dal resto della società, in questi anni è partita una protesta contro un arbitro per giustificare una sconfitta. La società biancorossa si è sempre assunta le proprie responsabilità, sia nelle vittorie, ovviamente ma anche e soprattutto nelle sconfitte.
Ecco perché chi scrive oggi si trova molto in difficoltà a dover raccontare la partita andata in scena ieri al campo Venturelli di Piombino contro la squadra locale. E spiace che questo sia avvenuto proprio ad una settimana di distanza da un altro fattaccio che ha (purtroppo) portato il rugby toscano alla ribalta nazionale (un giocatore radiato a vita per aver minacciato l’arbitro). Ormai tutti sanno che nel rugby, a differenza che in altri sport, quello che dice l’arbitro è sacro e non può e non deve essere messo in discussione. Ed è bene dire che il comportamento dei giocatori lucchesi in campo è stato ineccepibile: non una protesta, non una reazione ma concentrazione massima solo sul gioco e sul tentativo di portare a casa, nonostante tutto, una vittoria che sarebbe stata fondamentale per la classifica. Ma non si può negare l’evidenza: Lucca è stata pesantemente penalizzata dal direttore di gara. Sistematicamente la squadra guidata da capitan Giovannico ha visto infrangere i propri attacchi contro un muro invalicabile, muro non formato solo dagli avversari. Incredibile come ogni qual volta la squadra ospite si avvicinava alla linea di meta venisse frustrata da fischi arbitrali a dir poco discutibili. Si dirà: ma Lucca ha comunque segnato 3 mete. Certo, ma sono state tre mete solari, segnate da lancio del gioco inattivo e su maul avanzante. Mete che, se non fossero state concesse, avrebbero davvero fatto pensare alla malafede. E disturba che questo episodio abbia coinvolto una realtà come quella del Rugby Lucca che mai si è resa protagonista di risse, minacce al direttore di gara o altre cose spiacevoli che si sono invece verificate su altri campi. Che forse una realtà “tranquilla” come quella biancorossa abbia, per così dire, diritto ad arbitri “meno capaci” perché su altri campi questi rischierebbero la loro incolumità? Chi scrive si augura di tutto cuore che non sia così, perché questo vorrebbe dire darla vinta a quelle poche mele marce che con i loro gesti sconsiderati disonorano lo spirito di questo sport.
Chi scrive, ovviamente, si assume tutte le responsabilità di quello che sta dicendo e se dovrà pagare delle conseguenze lo farà in silenzio, come suo stile.
Detto questo, ciò che è successo in campo a livello sportivo passa, purtroppo, in secondo piano. Lucca ed Union Tirreno si sono equivalse in tutto. A fare la differenza sono stati 3 punticini, un calcio di punizione a pochi minuti dal termine dell’incontro. E viene da chiedersi se anche i gialloneri locali non sarebbero stati più felici di vincere per propri meriti piuttosto che per qualche “svista” altrui.

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