La Barton Cus Perugia verso la promozione in serie A. Sarà decisiva la partita di ritorno dei playoff in programma domenica 28 maggio (ingresso libero), alle ore 16 presso il campo del rugby di Pian di Massiano, contro il Paese. All’andata si sono imposti i biancorossi per 35-27 ma la promozione è ancora tutta da conquistare.

“È una partita che non dobbiamo sottovalutare. È importantissima – commenta Ruggero Renetti, una delle colonne portanti della Barton – forse anche più di quella di andata. E, nonostante il fatto che giochiamo in casa, non dobbiamo sottovalutare i nostri avversari. Paese è ostico e sa giocare quando vuole e quando gli viene permesso di farlo. La chiave della partita sarà di non permetterglielo e contemporaneamente di fare il nostro gioco. Se ci comportiamo così possiamo sperare che vada tutto bene. In questo momento la differenza del punteggio è a nostro favore. Questo fatto potrebbe aiutarci ma non è un elemento che ci deve far stare tranquilli”.
Ruggero, perugino doc, da anni gioca con il Cus Perugia e con i suoi colori ha disputato molti playoff tra cui quello perso contro il Cus Genova per la serie A e quello della promozione in B. “Per me sarebbe importante – prosegue – andare in A sul campo. L’ultima volta che ci siamo stati avevamo perso gli spareggi e ci siamo andati perché ripescati. Conquistare la serie A sul campo coronerebbe la mia carriera sportiva e la soddisfazione sarebbe doppia”.

“La partita di domenica sarà durissima, – replica anche Stefano De Leo – nel vero senso della parola perché ora quelli che sentono un po’ di pressione addosso siamo noi. In squadra siamo in tanti giovani e di fronte alla possibilità di fare una promozione inaspettata, che sarebbe bella, ci possiamo sentire tesi. Paese viene a Perugia avendo perso domenica scorsa e sarà senza alcun tipo di timori, senza pressioni, cosa che aveva in casa e che ha portato i nostri avversari a commettere alcuni errori in campo. Sbagli che ci hanno portato a fare meta. Noi, di mete costruite sul nostro gioco ne abbiamo fatta una e quindi è quindi il discorso promozione è ancora aperto. È importante la mentalità con cui si scenderà in campo, la determinazione nel raggiungere l’obiettivo che non era sicuramente prefissato. Quindi dobbiamo giocare con la giusta serenità ed allo stesso tempo convinzione”.
“Io vengo da quattro anni di serie A, – sottolinea De Leo – tre anni fa feci la promozione per andare in Eccellenza, ero in quinta liceo e mi ricordo l’entusiasmo che avevo. Capisco l’emozione che alcuni ragazzi possono avere in questo momento, d’altro canto spero di poter portare un minimo di esperienza per aiutare la squadra a giocarci questa partita, che non sarà per niente facile conoscendo i miei compatrioti veneti. L’importante è scendere in campo dimenticandoci del risultato di domenica scorsa. A prescindere dall’esito finale e dal progetto futuro ci terrei che la crescita del movimento a Perugia continuasse, qui si deve e si può lavorare bene. Il bacino dei ragazzi si è dimostrato efficace ed entusiasta, gli servono solo i giusti mezzi e strumenti per continuare su questa strada”.