È proprio vero, nel rugby non esistono partite amichevoli. Non lo è stata nemmeno Svicat Lecce – Padua Rugby Ragusa nonostante avesse tutti gli ingredienti per esserlo: era l’ultima di campionato, giocavano due squadre già retrocesse, al Padua mancavano tanti titolari.

Invece oggi, al Trevisi di Campi Salentina, si è giocata una partita vera, dura, combattuta, alla quale non sono mancate nemmeno quelle “simpatiche” scorrettezze che hanno fatto da fil rouge tutte le volte in cui queste due squadre si sono incontrate.

Si diceva delle tante assenze dei paduini: agli infortunati e a chi non è potuto partire per motivi di lavoro, si è aggiunto all’ultimo momento anche capitan Peppe Iacono. Così per Lecce sono partiti solo 19 giocatori, con una larga rappresentanza di “quasi” debuttanti ed un debuttante assoluto.

In queste condizioni, e davanti a un avversario che, invece, si presentava a ranghi completi, sperare di portare a casa un risultato utile era più sogno che realtà.

Eppure i primi minuti sono equilibrati: all’attacco di una risponde l’attacco dell’altra. Questo però fino al 10°, quando i salentini ingranano la quinta e chiudono in difesa i biancazzurri che comunque si difendono con ordine e senza troppi affanni. Il muro ibleo però si sgretola al 17°: da una touche sui 10 metri iblei si sviluppa un’azione dei trequarti verdi che porta Fabio Pagliara a schiacciare in meta. Gert Peens trasforma. 7 a 0.

Il Padua accusa il colpo e, prima di riuscire a riprendersi, i padroni di casa fanno il bis con un’altra bella azione della linea arretrata, anche se a segnare la meta è la seconda linea Dario Panaro. Peens sbaglia la difficile trasformazione. 12 a 0.

I ragusani sono sì in formazione giovane e rimaneggiata, ma l’orgoglio è quello dei titolari. Così, per il resto del tempo, le due squadre si equivalgono, con fiammate di qua e di là, senza che nessuna riesca a prendere il sopravvento sull’altra.

Sul 12 a 0 si va quindi al riposo e, poco dopo l’inizio della ripresa, lo Svicat opera il primo cambio: esce Giacomo Civino, entra Simone Rapanà. Ed è proprio il neo entrato, al 44°, dopo un carrettino che nasce a seguito di una touche sui cinque metri iblei, a segnare la terza meta salentina. Peens centra i pali. 19 a 0.

Alla ripresa, un cambio in casa Padua: entra Eugenio Lo Presti che prende il posto di Daniele Stracquadanio.

Forse complice la stanchezza, il gioco inizia a farsi duro. Il primo a farne le spese è Albert Digrandi, allontanato dal signor Massimo Salierno per 10 minuti per un placcaggio alto.

I tuttiverdi approfittano subito della superiorità numerica per segnare la meta del bonus con Davide Signore, al termine di una bella maul avanzante. Peens questa volta non è preciso. 24 a 0.

Coach Greco decide allora di dare spazio ai tre rimasti in panca; fa così uscire Giuseppe Garozzo, Stefano Iacono e Carlo Firrito e il loro posto è preso da Paride Vona, Ernesto Vindigni, per lui debutto in prima squadra, e Stefano Tumino.

Da questo momento, e fino all’ottantesimo, non accade nulla che meriti di essere annotato sul nostro taccuino, se non alcuni cambi in casa Svicat. Ma i minuti che seguono non sono assolutamente noiosi: il Padua cerca con tutte le forze, ma invano, di segnare almeno la meta della bandiera, mentre i padroni di casa provano ad arrotondare ancora di più il risultato.

Tutto ciò fino all’ottantesimo.

Nel rugby, quando si conclude l’ultimo minuto, il pallone si gioca fino a che l’azione non si conclude. E in caso di fallo della squadra che difende, si continua a giocare riprendendo con una punizione.

Diciamo questo perché quando ormai il tempo regolamentare è abbondantemente scaduto arriva la più bella meta stagionale per il Padua. La raccontiamo. L’ottantesimo è scoccato da poco ma la palla è ancora viva, in mano ai ragusani, che lanciano un attacco dai propri 22. È una bella e lunga azione fatta da gioco alla mano, ruck, pick and go che porta la squadra ospite fin dentro i 22 avversari, che a questo punto commettono fallo. Normalmente si calcerebbe in touche, più vicino possibile alla linea di meta; in questo caso, se i ragusano lo facessero, l’arbitro fischierebbe la fine dell’incontro. Così si riprende il gioco con una punizione battuta veloce, che permette ai biancazzurri di avanzare ancora di qualche metro. E poi è ancora palla aperta ai trequarti e ruck, fino ad arrivare a ridosso della meta verde. Qui, dall’ennesima ruck, sbuca Eugenio Lo Presti che, di forza, buca la difesa salentina e schiaccia l’ovale in meta. Con il drop di Ottavio Modica il risultato si fissa sul 24 a 7 finale.

Chiusa la stagione ufficiale, il prossimo appuntamento per i biancazzurri è adesso fissato per il 27 giugno quando la squadra di coach Greco affronterà, in amichevole, il Sous Bocks, una delle tante squadre amatoriali della capitale francese

Poi ci sarà il rompete le righe per le vacanze estive. Ma per questo c’è ancora tempo.

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