Martedì prossimo dalla riunione convocata al Coni servizi si saprà definitivamente come e quando aprirà l’impianto del Tre Fontane, al centro da quest’estate di una estenuante situazione nella quale per adesso gli unici a pagare sono i ragazzi che vorrebbero giocare a rugby.

La Asd Rugby Roma (composta dalla Rugby Roma 2000, Rugby e Altro ed i Cavalieri) sta facendo i lavori necessari per cercare di rispettare l’accordo siglato con la Coni Servizi e Roma Capitale qualche settimana fa e riportare al più presto e nel migliore dei modi la palla ovale nell’impianto storico. Ma la Nuova Rugby Roma, che ha il 25 per cento della rappresentatività del consorzio di gestione dell’impianto, si lamenta perché ritiene di essere stata penalizzata dalla suddivisione dei campi, in virtù dei tanti ragazzi che ha tesserati presso la Federugby.

Circa 60 ragazzini della società, dall’Under 6 all’Under 12 sono scesi sul campo centrale per un allenamento – dimostrazione, ma essendoci uno scavo aperto da parte dell’Acea che sta facendo dei lavori all’impianto di pattinaggio, l’impianto non era nella piena sicurezza e quindi non si poteva giocare. Nonostante questo Coni servizi e Roma Capitale che avrebbero potuto intervenire chiamando i vigili urbani hanno scelto di non farlo e di rimandare tutti alla riunione di martedì. In quella sede verrà offerta alla Nuova Rugby Roma la possibilità di entrare nella nuova società, la Asd Rugby Roma, con una quota percentuale che le garantisca un utilizzo diverso dei campi del Tre Fontane. Sperando che sia la volta buona e che prevalga il buon senso. (repubblica)